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Sucker Punch: la recensione di lele_16

Sucker Punch: la recensione di lele_16

Babydoll è una giovane ragazza che a causa del suo patrigno perde la sorella e la madre perché vuole appropriarsi del patrimonio della vedova.
Così rinchiude la povera Baby in un istituto psichiatrico e illegalmente la prepara ad una lobotomia che riceverà cinque giorni più tardi.
L’unica cosa da fare per sfuggire a quella realtà mortifera è rifugiarsi in un’altra e meditare la fuga.
E il piano prende vita tra katane, mitragliatori, draghi ed esplosioni.

E’ un film triste, Sucker Punch. Non può sembrare, ovviamente, ma parla di un destino segnato a cui una povera ragazza tenta di sfuggire.
Qualsiasi significato, o sogno o battaglia presenti nella realtà di Babydoll sono metaforici, e così Snyder si diverte (e si vede) dirigendo un SUO soggetto, pescando a piene mani da qualcosa a cui è molto legato: i fumetti.
E non solo: videogiochi, anime…c’è un po’ di tutto in Sucker Punch, compresi una componente poetica ed epica.
Trae molto dai suoi “300” e “Watchmen” e così fa prevalere uno Zack Snyder filosofico, sempre però rimanendo sé stesso e creando una versione sparatutto di Alice in Wonderland.
Esattamente come in Watchmen, il regista si ripete con una presentazione sfolgorante con immagini incisive che non hanno bisogno di spiegazione e fungono da prologo al film. E come in 300 c’è la battaglia come metafora della vita.
La musica lega gli eventi come fili indissolubili, infatti anche nel film è esclusivamente grazie ad essa se Babydoll riesce ad accedere al suo mondo parallelo.
Addirittura mi permetto di dire che c’è qualcosa di innovativo in Sucker Punch: il personaggio principale è l”aiutante’, il classico “coprotagonista” al servizio del reale protagonista come poi si svelerà.

Forse alla fine esagera anche un po’, azzardandosi a trattare di molti altri temi che era probabilmente meglio accantonare, quasi volendo divenire un film psicanalitico, ma il risultato resta ottimo.
Si nota anche un certo studio(non troppo pretenzioso)del regista, fatto sui caratteri dei personaggi che cambiano e si adattano alla realtà videoludica.
Un esempio che mi pare giusto è quello del personaggio di Amber, che tenta di farsi coinvolgere nelle azioni concrete il meno possibile, e che nella sua versione “guerriera” fa il pilota, rimanendo così fuori dal campo di battaglia.

Mi sento di promuovere a pieni voti Sucker Punch, un bellissimo tripudio di azione e fantastici effetti visivi che in un modo totalmente diverso da quello di Inception, cerca comunque di esplorare il Sogno.
8

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