Alice nel paese delle mitragliatrici. Mai definizione fu più azzeccata per un film. Così infatti è stato definito Sucker Punch, l’ultimo film di Zack Snyder, regista mai banale che ci ha abituato ad alti e bassi con film molto particolari e soggettivi che si amano o si odiano.
Era successo con L’alba dei morti viventi, nel quale i più affezionati fan di Romero (l’inventore degli zombi) avevano storto il naso nel vedere i morti correre e saltare come fossero rabbiosi; ma tutto aveva un suo perchè.
Fu poi la volta di 300: vedere Leonida e i suoi prodi Spartani in un tripudio di muscoli e sangue non ha messo tutti d’accordo, ma le scene e le frasi epiche rimangono nella mente di qualunque appassionato di cinema quanto quelle del Gladiatore Russel Crowe.
Con Watchmen si raggiunse la totale divisione di critica e pubblico: gli appassionati del fumetto hanno votato il film come il migliore mai realizzato; chi si approcciava per la prima volta a quel mondo è restato annoiato da una storia che dava troppe cose per scontate e che però non sarebbe dovuta prolungarsi oltre le 3 ore.
Con la parentesi di animazione digitale con Il Regno di Ga’ Hoole, Snyder prende la più improbabile delle decisioni: concentrarsi sui volti dei protagonisti, cioè gufi animati con molto realismo e poche concessioni fumettistiche; scelta sicuramente discutibile e che ha diviso, come sempre.
Si arriva poi a Sucker Punch: la storia di un gruppo di ragazze imprigionate in un istituto per malati mentali che cercano di fuggire attraverso le proprie fantasie in mondi inimmaginabili. Questo è il primo film interamente ideato da Zack Snyder che mette in campo tutte le sue qualità visionarie e stilistiche.
L’inizio folgorante in stile video-clip ci porta nel cuore della storia ed è facile comprendere come Snyder sia un abile conoscitore del cinema moderno poichè riconosciamo senza troppa fatica elementi riconducibili a: Zombie, Il signore degli anelli, Il regno del fuoco, Sky Captain and the World of tomorrow, Moulin Rouge, Kill Bill senza tralasciare i videogiochi degli ultimi 10 anni.
Resta da capire dove sia il confine tra l’omaggio e il plagio ma la pellicola sicuramente fa il suo dovere e intrattiene alla grande lo spettatore.
E se lo stesso Zack Snyder ha detto che si tratta della “cosa più folle che abbia mai scritto” sicuramente il film dividerà critica e pubblico…come sempre.
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