Clint insiste nel suo contributo alla campagna per il partito dei pensionati. Nel 2000 “Space Cowboys” f’una pubblicità autopromozionale contro la rottamazione degl’anziani la cui esperienza sovracompensava l’abilità dei pischelli NASA; stavolta il vecchietto di turno sfida e sbaraglia con la propria pluridecennale competenza pratica pure la tecnologia delle simulazioni al computer. C’è del metacinematografico: forse l’ultraottuagenario regista si ritiene Maestr’Impareggiabile nei confronti dei nuovi giovani autori figli del digitale? Perché tanto astio? La storia è vera (il “miracolo sull’Hudson” avvenuto nel 2009), il racconto è coinvolgente, Hanks sfodera una performance memorabile, m’anche questo sa d’incensatoria autocelebrazione: gli yankee non hanno l’esclusiva sui prodigi.
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