Già il primo capitolo della saga era un action rimasticato del sottofilone “paparino, supereroe e schivaproiettili, salva figlia” (Harrison Ford: “Sotto il segno del pericolo”, 1994; Bruce Willis: “Die Hard 4”, 2007). Questo, poi. Liam Neeson è statico dall’alto dei suoi 60 anni, ma com’attore dinamico è sempre stato un pesce fuor d’acqua. Si salva Whitaker che caratterizza il suo personaggio con un elastico: a tanto e non oltre giunge la megafantaiperproduzione di Besson che sceneggia e scemeggia col pilota automatico. 9% su Rotten Tomatoes eppure i due precedenti capitoli erano anche più insulsi (scene cult come… boh). Madre morta e figlia incinta è una compensazione esistenziale da telefilm per massaie di Voghera. Trionfo al boxoffice.
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