Spidey è cresciuto e tra un inseguimento di criminali e un salvataggio di malcapitati passanti, trova il tempo di diplomarsi. The Amazing Spider-man 2: Il potere di Electro, dopo un flash-back che racconta cosa è realmente accaduto ai signori Parker, ci catapulta in un vertiginoso inseguimento tra i palazzi e le strade della solita bella New York, da sempre meta prediletta per catastrofi e distruzioni cinematografiche e fumettistiche. Questo turbine di velocità, capriole e ragnatele si conclude con un Peter ritardatario che, smessi al volo i panni dell’Uomo Ragno, si precipita sul palco della cerimonia di consegna dei diplomi appena in tempo per ritirare il suo e schioccare un bacio appassionato alla fidanzata Gwen. Ma la vita post diploma di Peter Parker non è destinata a proseguire tranquillamente, non fintanto che indosserà la maschera e il costume di Spider-man, ruolo che lo porta ad allontanarsi dalla stessa Gwen, per mantenere fede alla promessa fatta al padre della ragazza di non metterla in pericolo, e a scontrarsi con nuovi temibili nemici, a partire proprio dall’Electro del titolo fino ad arrivare a Rhino e al celebre Green Goblin aka l’amico Harry Osborn. Nemici che metteranno davvero in pericolo la vita e gli affetti di Peter fino ad arrivare al prevedibile, ma non per questo meno tragico, finale.
È uno Spider-man più umano questo, così come lo sono gli altri personaggi, alle prese con sentimenti contrastanti: l’amore che prova Peter per Gwen e il senso del dovere, la ricerca della verità, l’amicizia, la paura della morte che attanaglia Harry Osborn e la volontà di fare qualunque cosa pur di vivere, l’emarginazione di Max Dillon aka Electro e la voglia di riscatto e di vendetta. Un vortice di sentimenti che, senza scadere nel sentimentalismo smielato, porta lo spettatore a partecipare empaticamente a ciò che accade, dimostrando che un cinecomic non necessariamente deve essere solo azione, ma può anche puntare a qualcosa di più. Oltre a questo sono molti i punti di forza di questo secondo capitolo della saga, portato sul grande schermo ancora una volta da Marc Webb. A partire dalle belle ambientazioni, passando per il coinvolgente montaggio, fino ad arrivare alla splendida colonna sonora, che raggiunge l’apice di empatia col pubblico nelle note crescenti e quasi dubstep delle scene di Electro, tutto è ottimo. Menzione speciale per il cast, capitanato dalla coppia Andrew Garfield – Emma Stone, partner anche nella vita reale e per questo capaci di rendere in modo ancora più marcato il feeling fra i due protagonisti. Una triade di ottimi attori, inoltre, nei panni dei nemici dell’Uomo Ragno con Jamie Foxx che, da bravo attore qual è, non si smentisce e dà vita ad un Electro convincente, Paul Giamatti in versione Rhino anche se solo per pochi minuti, e soprattutto il bravissimo Dane DeHaan che, ricordando un po’ un giovane Leonardo di Caprio, conferma il suo talento già emerso in Chronicle e Come un Tuono e impersona un Harry Osborn/Green Goblin che non ha nulla da invidiare a quello di James Franco nella trilogia di Raimi.
Questo reboot delle avventure di Spiderman create da Stan Lee era cominciato bene e questo secondo capitolo continua su questa strada confermandosi un buon cinecomic, godibilissimo, divertente e anche commovente. Un ottimo modo per passare un paio d’ore al cinema, insomma!
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