In fuga da un passato travagliato, Greta ( Lauren Cohan ), trova lavoro come baby sitter presso una coppia di anziani genitori, che abitano in una maestosa villa nelle campagne inglesi dove ad attenderla ci sarà un’amara sorpresa: il bambino che avrebbe dovuto accudire è in realtà una bambola, che riproduce le sembianze del figlio della coppia morto anni prima in un incendio, Brahamas.
Nonostante i continui avvertimenti e ammonimenti della coppia, Greta inizia a trattare Brahamas come la semplice bambola che crede che sia, accorgendosi ben presto che non sempre le cose sono come sembrano.
Con il suo “The Boy” William Brent Bell prova a dare una nuova dimensione all’utilizzo delle bambole all’interno dei film horror, ma finisce soltanto per confermare la mancanza d’idee che da tempo affligge i registi impegnati in tale genere.
Giocata la carta dell’incertezza della vera natura del pupazzo, tema classico dei film horror di questo tipo, la pellicola punta tutto sulle atmosfere macabre della villa vittoriana in cui è ambientata, chiave di volta per la suspance di alcune scene: peccato che sia tutto rovinato dai continui rimandi a pellicole ben più famose, tra cui ” la bambola assassina “.
Buona la prova di Lauren Cohan, già nota al grande pubblico per il suo ruolo nella serie tv The Walking Dead, che riesce con la sua interpretazione a dare un tono all’altrimenti del tutto fallimentare cambiamento di trama che avviene verso la parte finale del film.
Decisamente sconsigliato agli abituali divoratori di film horror, che rischiano di uscire annoiati dalla sala, The Boy può essere considerata come la prova inconfutabile del declino di un genere, quello delle bambole, ormai arrivato al capolinea.