Temi come la discriminazione razziale, il riscatto sociale di persone di colore e le vite dei presidenti sono stati spesso oggetto di pellicole che hanno incantato il cuore di spettatori in tutto il mondo. Lee Daniels, cineasta ricordato per trattare temi “scomodi” e storie molto drammatiche, decide di racchiudere in un unico film tutto questo dando vita a “The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca”, raccontando oltre cinquant’anni di storia americana, offrendoci un completo, seppur fugace, affresco dell’evoluzione dell’America.
Cecil Gaines assiste alla morte del padre e allo stupro della madre da bambino dal padrone della piantagione di cotone dov’è nato (Alex Pettyfer), entrando nelle grazie della madre dell’aguzzino della sua famiglia (Vanessa Redgrave) che gli insegnerà a servire i bianchi in casa. Una volta cresciuto Cecil (Forest Whitaker) inizia a lavorare in un albergo e sposa Gloria (Oprah Winfrey) conosciuta sul lavoro, la quale darà alla luce ben due figli. Aggiudicatosi la stima dei signori dell’alta società a Cecil viene offerto di servire alla Casa Bianca, lavoro che accetta all’istante. Servirà ben sette presidenti, rimanendo fedele al suo voto di segretezza, ma diventando un testimone della storia dell’America del ventunesimo secolo.
Non era un’impresa facile quella di Lee Daniels, narrare l’evoluzione del secolo scorso in un solo film, e dopo l’aspramente criticato “The paperboy” Daniels riparte alla grande, realizzando un opera profonda, mai macchiettistica, offrendoci un ritratto atipico e fugace di quasi tutto quello che accadde nel secolo scorso negli U.S.A. e per farlo raduna un cast pieno di star tra cui figurano Forest Whitaker, Oprah Winfrey, John Cusack, Jane Fonda, Terrence Howard, James Marsden, Vanessa Redgrave, Alan Rickman, Liev Schreiber, Robin Williams e Alex Pettyfer, che offrono performance d’ottimo livello tutti, accompagnati da una sceneggiatura profonda che fa riflettere in maniera diversa sulla discriminazione razziale. Nota di merito va anche al trucco che ha trasformato attori poco somiglianti ai presidenti che interpretano nei loro veri e propri sosia. Seppur l’accoglienza tipica ricevuta il film ha ricevuto qualche nomination a prestigiosi premi, e sicuramente otterrà qualche nomination anche per la statuetta dell’Oscar.
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