Una “Cena” che fa il verso più a Scola (1998) ch’a Cassavetes. Antinomie politiche, ribaltamento dei ruoli, psicopatologie familiari, struttura non-lineare, dilemma etico? Le tematiche si sovraccumulano in un’irritante superficialità, più blaterano e meno sono credibili, convincenti, interessanti. Manco se armati della sospensione del tedio.
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