L’ultima fatica di Quentin Tarantino è un film western che ha per tema la neve, la pesantezza dei passi di chi l’attraversa, la lentezza nello svolgere le azioni che normalmente risulterebbero più frenetiche in sua assenza e tutti i pensieri introspettivi che vi si immergono al suo arrivo. Questa profonda sensazione ci viene trasmessa nella prima scena del film, sommersa nella toccante colonna sonora di Ennio Morricone (vincitore all’Academy dell’Oscar per la miglior musica originale), per poi discorrere e assumere in maniera crescente la consuetudine dei tratti acuti e splatter dei film del regista di origini italiane. La pellicola, così come altri suoi film è divisa in capitoli, con una voce fuori campo (prestata in lingua originale dal regista in persona) che funge da raccordo tra le parti ed unica al corrente del mistero che si cela nelle figure degli “hateful eight”. Nel cast scelto per questo film non può mancare la presenza cara al regista di Samuel L. Jackson (Django Unchained), condita da Kurt Russell (Fuga da Los Angeles), Jennifer Jason Leigh (Era mio padre), Tim Roth (Lie to me) e Channing Tatum (Magic Mike). La lunga sequenza iniziale è seguita dai primi due capitoli in cui il maggiore Marquis Warren, interpretato da Samuel L. Jackson e il presunto sceriffo Chris Mannix (Walton Goggins) cercano di convincere John Ruth (Kurt Russel), quest’ultimo un cacciatore di taglie ammanettato alla sua preda Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh), a fornirgli un passaggio con la sua carrozza per Red Rock. I cinque personaggi, incluso il cocchiere O.B. Jackson (James Parks) si ritroveranno nell’emporio di Minnie Mink assieme ad altre quattro figure tutti bloccati in quel luogo da una bufera di neve. Che mistero si nasconde dietro tutti i protagonisti? Che fine ha fatto la proprietaria dell’emporio Minnie? L’ingarbugliante ma deliziosa trama ornata come sempre da una seducente sceneggiatura originale rivelerà l’arcano mistero scritto e diretto dallo sfavillante Quentin Tarantino.
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