The Nice Guys: la recensione di AlessandraTrinci
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The Nice Guys: la recensione di AlessandraTrinci

The Nice Guys: la recensione di AlessandraTrinci

Da Shane Black, ideatore dell’epica coppia poliziesca di Arma Letale, non ci si aspettano grandi trame o drammatici sentimenti, tuttavia The Nice Guys non lascia del tutto delusi.
Il film è la storia di una coppia insolita di investigatori che nel 1977 cercano una ragazza scomparsa. Russel Crowe interpreta il classico giustiziere privato irascibile e a volte violento. Ma è il personaggio di Ryan Gosling la macchietta più riuscita: un detective privato con una figlia a carico, avido di denaro e spesso ubriaco. Lo vediamo nuotare nelle vasche per interrogare delle ragazze-sirena, cadere giù per una collina e poi in una piscina. La scena più riuscita è forse quella in cui March, aka Gosling, minaccia Healy, aka Crowe, dalla tazza del water: vederlo dimenarsi fra la pistola, i pantaloni e il giornale per coprirsi è un autentico spasso. Per non parlare dei suoi gridolini isterici ogni volta che vede del sangue o che ha paura. La parte finale, che solitamente nelle commedie è più lenta e noiosa, non riserva meno comicità rispetto all’inizio: la scena di Nixon o l’ossessione di March per Hitler sono chicche originali, di quelle che ti spingono a chiederti ”Ma come gli sarà venuto in mente?”. E non è forse questo che dovrebbe pensare chi guarda un film comico?
Il dubbio che sorge è però questo: è una commedia o è un film banale di cui è stato reso protagonista un personaggio molto ben fatto? Perché, se togliamo Gosling, togliamo il divertimento. La trama, del resto, non ha certo una gran strutturazione. Alla fine delle due ore però non ti importa né della trama ben strutturata né dei dubbi amletici sulla comicità del film senza Gosling: hai riso e ti sei divertito almeno per un po’.
La cosa che più delude, infatti, è che avremmo potuto ridere di più: come spesso accade, gran parte delle scene divertenti è stata anticipata dai trailer. Vediamo un film se il trailer ci promette qualcosa, è vero; ma se ci aspettiamo ciò che ci è stato promesso e poi vediamo solo ciò che già sappiamo, dov’è il divertimento?

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