Parte 1 del finale della cine saga basata sui libri by Meyer. Ciak e siamo catapultati in un sogno. Ashley Green, alias l’effervescente Alice, ci porta nel matrimonio più perfetto che un mortale, o anche non, potrebbe mai immaginare. Altro ciak e troviamo gli sposini Edward e Bella in viaggio a Rio e poi sull’isolo Esme, altra perla di splendore in stile Cullen che regala ai protagonisti la loro prima notte di nozze. Pochi fuori d’artificio: stile Meyer rispettato. Di nuovo ciak ed ecco la neo Biancaneve di Sanders protagonista di una gravidanza inaspettata quanto controversa: che cambierà il destino di tutti. L’avvicendamento alla regia è letteralmente ossigeno. Dopo il buon avvio della Hardwicke, gli episodi centrali avevano mostrato la necessità per attori e scene di tornare a respirare. Riprende a farlo la Stewart, la cui mono-espressione pare finalmente essere ricordo lontano. Rifiatano pure i dialoghi: vedi gli scambi di battute di Reneè e Charlie al matrimonio, “I vampiri possono cadere in stato di shock?” e l’ironia sulla fantasia di Bella in fatto di nomi. Ciò senza rinunciare a romanticismo, cupezza, introspezione e alle tonalità horror: tutti ingredienti dell’elaborata e variegata torta cotta da Bill Condon. 10 alla colonna sonora: la Bella’s Lullaby sui flashback inter-trasformazione fa venire i brividi anche ai meno twilighters tra gli spettatori. I detrattori di questo film lo dovranno ammettere: detestano la saga per partito preso. Difficile pensare ad altre critiche. Molto buona la regia, migliorati nettamente gli attori, fedeltà quasi totale al libro e musiche di livello. Se siete rimasti freddi davanti a scene come l’imprinting, la gravità pare cambiare davvero, o al veleno che trasforma in pietra gli organi di Bella non è la pellicola a essere mediocre…Siete voi a non avere anima!
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