Spesso i trailer cinematografici sono ingannevoli, grandissime esaltazioni delle parti piu’ belle del film im questione, ed e` sicuramente questo il caso di the woman in black. Film tratto dall`omonimo romanzo di Susan Hill che vede come protagonista quasi indiscusso di tutti i 90 minuti della pellicola un ormai adulto Daniel Radcliffe nei panni di un avvocato londinese Arthur Kipps . Giovane notaio vedovo e con un bambino piccolo da accudire, Kipps viene inviato in un paesino sperduto per curare la vendita di una vecchia casa appartenuta ad una vedova defunta da poco.Qui incontra l’ostilita’ degli abitanti del paese che convinti che quella casa sia maledetta, accusano d’aver risvegliato la maledizione provocando la morte di alcuni bambini. Molto ben pubblicizzato the woman in black tradisce tutte le aspettative degli amanti del genere. Una trama scontata, senza nessun punto di forza. I pochi momenti di suspance sono orchestrati in maniera monotona e gia vista.Lo stesso Daniel Redcliffe risulta essere poco adatto alla parte, incapace di riuscire a cambiare espressione anche in quei momenti in cui la trama lo richiede.Ha scelto un genere difficile per cercare di liberarsi dei panni del buon vecchio Potter.
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