Per il centenario della tragedia del Titanic, e dopo quindici anni dall’uscita al cinema, James Cameron riporta al cinema in un 3D “immersivo” il suo film dei record (almeno fino all’arrivo di Avatar), trasformando lo schermo in una finestra sull’oceano ed evitando l’”effetto pop-up” per tutto il film, fatta eccezione per pochissime scene.
E tuttavia niente effetto apnea nell’oceano, neanche durante le scene più emozionanti del film, dalle quali ci si aspettava la sensazione di essere risucchiati dalla nave. In sostanza nessuna differenza per lo spettatore rispetto alla visione in 2D, la riconversione non aggiunge nulla al film: provando a togliere gli occhialini si riesce comunque a guardare la maggior parte delle inquadrature, che già nella versione originale erano state composte dal regista in modo statico: solo lo sfondo resta fuori fuoco, ma non c’è tridimensionalità nei volti dei personaggi, anche quando non sono sullo stesso asse.
Addirittura succede che in un piano a tre, il 3D si concretizzi come un semplice cambio di fuoco, e che tra il campo e il controcampo si avverta una differenza nella distanza tra i soggetti. Il 3D insomma non è omogeneo, e ciò non sfugge all’occhio dello spettatore. Ma le inquadrature che risentono in maniera particolarmente negativa di questa rimasterizzazione in 3D sono quelle in cui la quinta di un personaggio resta non solo completamente fuori dall’asse, ma sfocata fino a sembrare l’immagine di un fantasma: la figura è troppo chiara, completamente evanescente rispetto al resto dell’inquadratura, e comunque non “esce” dallo schermo.
Nella scena in cui il giovane squattrinato Jack Dawson (Leonardo Di Caprio) dà prova delle sue abilità artistiche alla diciassettenne aristocratica di cui è innamorato, l’inquadratura della mano che disegna il ritratto nudo di Rose (Kate Winslet) è perfettamente identica sia che la si guardi con gli occhiali che senza.
In conclusione, la rimasterizzazione in 3D di “Titanic” non aggiunge nulla alla visione del film, che forse sarebbe si sarebbe lasciato apprezzare meglio potendolo guardare su uno schermo IMAX; ma grazie a questa operazione di marketing, i nostalgici potranno rivivere le emozioni di uno dei film più fortunati e intensi della storia del cinema.
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Mi piace: il film resta intenso ed emozionante anche 15 anni dopo, e la riedizione fornisce un’occasione per riviverlo in sala
Non mi piace: la rimasterizzazione in 3D è piena di lacune
Consigliato a chi: a chi ha voglia di rivivere il viaggio di Jack e Rose senza farsi troppe domande sulle qualità della terza dimensione
Voto: 3/5 (5 al film, 1 al 3D)
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