Non è mia abitudine scrivere commenti su film di questo tipo, ed è pure vero che raramente mi permetto il lusso di spendere/sprecare due ore per guardarne uno. Ma tant’è… e stavolta ci sono cascato.
David e Mia si conoscono su una misteriosa spiaggia esotica, si innamorano e decidono di sposarsi. La location del matrimonio sarà l’Australia, nella tenuta dei genitori di Mia. Sembrerebbe tutto facile, se non ci fosse un problema: la famiglia “acquisita” di Dave sono tre amici sbandati e combina casini, un po’ grezzi, un po’ sfigati e parecchio volgari che vengono incaricati di seguire lo sposo in Australia. E allora via alle situazioni ambigue, roba impensabile e al limite (e oltre) del demenziale.
Ci sarebbero, insomma, tutti gli ingredienti per il classico e inutile film da blockbuster che serve solo a impoverire il mercato cinematografico.
Beh, diciamo che il film non si discosta molto da questa premessa, ma in compenso ci sono sprazzi di assoluta comicità e, a tratti, si riescono a contenere volgarità e scene trash (a parte quella del braccio nel culo della pecora, che si poteva tranquillamente evitare e che fa perdere mezzo voto al film), e questo risulta sicuramente un sollievo.
In un film in cui il matrimonio sta al nodo del discorso come lo sposo sta ad un attore marginale, i veri protagonisti sono i 3 amici e la mamma della sposa, che sale in cattedra verso la fine, ma val la pena aspettare. Pioggia di risate e seppelliti i brutti presagi iniziali. I veri protagonisti, come dicevamo, risultano i tre testimoni dello sposo (in realtà due perchè Luke, dopo essere stato scaricato dalla fadanzata vive in perenne stato di ebbrezza), tra cui spicca un ottimo Kris Marshall nei panni di Tom, una sorta di cerebroleso estraneo al mondo reale. E’ proprio lui a tenere in piedi il film creando le freddure migliori, e a far ricordare, a tratti, ed è un complimento, il quasi coetaneo Seann William Scott famoso per essere stato Stifler nella saga degli “American Pie” riusciti. E in effetti, guardando questo “tre uomini e una pecora”, il pensiero non può non andare a “American Pie 3 – Il matrimonio”, col quale condivide molti aspetti.
Ci sarebbe anche una pecora, ma di quella parlerà qualcun altro…
In definitiva, per essere un “blockbuster style”, un film per lo meno accettabile.