Parabola di denuncia sul sistema informativo americano che cerca di indignare ma ha del già visto. Il regista, alla sua opera prima, gestisce a mano ferma il duo Redford e Blanchet, ma azzecca solo la seconda metà: prima arranca nella confusione di informazioni e dati, poi trova il bandolo della matassa nel solido racconto corale. L’idea del giornalismo come rivalsa del singolo è interessante, ma ridurre il tutto ai torti contro i buoni e a domande che si devono fare e non si possono fare è alquanto riduttivo. Il monologo della Blanchet sul finale è una lezione di recitazione ma aggiunge poco a un film che si arrovella sulla “verità” senza presentarne una propria.
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