Scott senior gir’il suo “Casino” (Scorsese, 1995) col mondo che ruot’attorno alla ricchezza pecuniaria e a noi più simili a un irredimibile Shylock ch’a uno Scrooge. Shakespeare prevale su Dickens, ma se per il cineasta italoamericano il protagonista è il denaro, invece Ridley non lo mostra pressoché mai e lo sostituisce con l’opulenza economica e col suo effetto di mercificare gl’esseri umani, tanto ch’i personaggi sono privi d’una significativa diversificazione psicologica. Elemento che purtroppo molti hanno ritenut’una pecca del film.
© RIPRODUZIONE RISERVATATutti i soldi del mondo: la recensione di Mauro Lanari
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