In anteprima la recensione di:”Un paese quasi perfetto”, la commedia realizzata da Massimo Gaudioso, firma di numerose sceneggiature di film italiani, da “Gomorra” a “Tale of Tales”(il racconto dei racconti) di Matteo Garrone. La pellicola, remake di un film franco-canadese “La grande seduzione” e del più famoso “Doc Hollywood” in cui brillava la stella di Michael J. Fox, narra la storia di un paesino di pura fantasia (Pietramezzana) caduto in disgrazia dopo la chiusura della miniera che rappresentava la forza motrice dell’intera popolazione, abitato da 120 persone, che per non vedersi sfuggire da sotto il naso la possibilità di una rinascita, sia economica che vitale, deve cercare in tutti i modi di reclutare un medico (figura che manca dal paese da otto anni) che svolga il suo lavoro in loco a tempo pieno. Per riuscire in quest’intento i personaggi dell’insolito paesino, coordinati da Silvio Orlando, Carlo Buccirosso, Nando Paone e la bella Miriam Leone (contraria all’idea), attraverso una serie di espedienti e giochi di ruolo cercheranno di far innamorare di Pietramezzana, il chirurgo estetico (Fabio Volo) assecondando tutti i suoi gusti e desideri. Un film divertente, una bella commedia da vedere seduti comodi in poltrona, tifando per le sorti dei nostri protagonisti e per la bellezza di cose genuine che la frenesia della vita odierna non ci permette più di assaporare.
Riuscirà Pietramezzana a risollevarsi dalle ceneri della miniera? Appuntamento il 24 marzo al cinema