Una notte da leoni 2: la recensione di Frenck Coppola
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Una notte da leoni 2: la recensione di Frenck Coppola

Una notte da leoni 2: la recensione di Frenck Coppola

Come non tornare al cinema per la visione del secondo capitolo di Notte da Leoni in programmazione al cinema, dopo un primo capitolo che ha fatto parlare mezzo mondo per la sua vena comica e l’incredibile mole di idee su ciò che potrebbe succedere durante una classica” notte da leoni “, se mettiamo poi che il film ha incassato 467 milioni di dollari worldwide il dato è quasi completo, a completarlo ci pensa il bravo regista Todd Phillips che in questi giorni ha annunciato che Notte da Leoni è stato parte di un trilogia che si completerà nel 2013.
Con una squadra cosi vincente era difficile pensare di cambiare qualcosa e tornare a fare grandissimi risultati, ma invece ancora una volta come capita spesso nel mondo del cinema siamo stati smentiti, il cambio di sceneggiatori da Lucas e Moore a Mazin e Armstrong, ha portato comunque ottimi risultati dal punto di vista storia, chiaramente lo script si doveva basare molto fedelmente sul filo conduttore del primo capitolo e cosi è stato, a cambiare è stato il luogo dalla splendida Las Vegas alla burrascosa Bangkok con i suoi ghetti ed i suoi pericoli, quindi un plauso agli sceneggiatori che hanno mantenuto vivo un progetto che sarebbe potuto diventare troppo ripetitvo cambiando poco ed aggiungendo un pizzico di brivido alla grandissima comicità del film, si sprecano invece le parole di encomio per il regista che ancora una volta dimostra una grande maturità, questa volta infatti partecipa attivamente anche alla stesura della sceneggiatura per entrare ancor di più nel vivo della storia.

Dopo i vari elogi a regista e sceneggiatori si passa a quelli relativi al cast, come non spendere parole d’oro per il cosidetto Wolfpack, cosi denominato il trio in un Usa dopo il loro successo con Notte da Leoni, un trio veramente affiatato, nonostante siano solamente al secondo film insieme, sembrano aver lavorato insieme da sempre, Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis hanno sviluppato un’intesa assolutamente incredibile, tanto da ricordare altri gruppi del passato cinematografico come quello formato da Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis, Jr., Peter Lawford e Joey Bishop soprannominato all’epoca RatPack, Bradley oramai è sempre di più un’attore completo capace di brillare nel genere action a quello comico senza sfigurare in nessuno dei due, la strada per diventare una stella di Hollywood chiaramente è ancora lunga, ma il passo è quello giusto e senza ombra di dubbio il traguardo si avvicina film dopo film, nel primo capitolo quella di Ed Helms è stata una bellissima scoperta, venuto dal lato serial tv di Hollywood ha bucato lo schermo ritagliandosi un ruolo ben preciso come quello dello sfigato, Helms ha saputo in questo secondo capitolo confermare tutte le belle parole espresse per lui lanciandosi finalmente nel lato di Hollywood che conta, per Zach Galifianakis cosa dire più, nello star system è oramai un punto di riferimento della comicità, non c’è commedia di successo made in Usa che non lo riguardi, un’attore che riesce a farti ridere soltanto con la smorfia del suo viso non può che diventare il beniamino del pubblico, tanto da far ridere l’intera sala ad ogni scena che lo riguarda da vicino, insomma il Wolfpack ha colpito ancora, difficile quando si ha un trio del genere parlare del resto del cast che comunque in generale non ha sfigurato restando comunque il contorno della portata principale chiamata Wolfpack.
Purtroppo non si può soltanto elogiare il film, qualcosa chiaramente lo mette al di sotto del primo capitolo senza dubbi, prima di tutto l’effetto sorpresa viene leggermente a mancare e questo era più che scontato, un plauso come detto all’inizio agli sceneggiatori che nonostante tutto hanno tenuto alto l’interesse del pubblico, difficile per chi ha visto il primo capitolo uscire dalla sala dicendo questo è un capolavoro della comicità, non togliendo nulla comunque alla qualità della pellicola, altra pecca fondamentale è la mancanza di una grande colonna sonora che tanto ha dato al primo capitolo, per citare una sola canzone su tutti la famosa e splendida Right Round dei Flo.Ri.Da diventata il tormentone delle notti di Las Vegas ancora oggi e questo lo posso confermare di persona visto che nei quattro giorni passati in vacanza li l’ho praticamente ascoltata un numero imprecisato di volte.
In conclusione l’operazione sequel posso dire che è riuscita ampiamente, nonostante come nei grandi franchise succede quando il primo capitolo rimane irrangiungibile, Notte da Leoni 2 mantiene le aspettative regalando ancora una volta una cascata di risate senza rallentamenti per quasi la completa durata del film perciò mi sento di consigliare vivamente la visione di questo secondo capitolo magari dopo aver noleggiato il primo capitolo per affezionarvi ancor di più al Wolfpack per godere ancor di più della loro splendida coesione artistica.

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