Una notte da leoni 3: la recensione di Jacopo Landi
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Una notte da leoni 3: la recensione di Jacopo Landi

Una notte da leoni 3: la recensione di Jacopo Landi

Quando la follia di Alan arriva a provocare incidenti irrimediabili, i suoi amici, unitamente alla famiglia, si dicono pronti ad accompagnarlo in una struttura che possa essergli di aiuto.
Peccato che il viaggio in auto venga interrotto da un nuovo sequestro di Doug, ad opera del gangster Marshall e dei suoi scagnozzi.
Per riavere il loro amico, Phil, Stu e Alan dovranno consegnargli il solito, indemoniato, Mr. Chow, fuggito dalla prigione di Bankok e responsabile del furto dei milioni rubati a Marshall.
Terzo, stanco, capitolo sulle peripezie del branco assemblato da Todd Philips. Il film che nel complesso scorre placido e senza particolari acuti, paga una crescente macchinosità della sceneggiatura. Già nel secondo film si avvertiva come alcune gag e situazioni fossero state create ad arte per strappare un sorriso allo spettatore. Nel terzo questo sentimento si amplifica, tanto che più di una volta ci si trova a chiedersi come sia stato possibile il verificarsi di una tale azione.
La pellicola è un guazzabuglio di generi che alla fine non opta per un’anima precisa restando un po’ carne e un po’ pesce. Alcune spezzoni sopra le righe ruberanno qualche risata (molto meno) fragorosa rispetto al solito.
Notevole la colonna sonora sempre azzeccata e briosa.
Vagamente spento il cast ormai troppo abituato a peripezie e intrighi.
Godibile ma poco più.
PS: una birra aiuterà..

Voto: 6

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