L’attrice Kate Beckinsale torna a vestire i panni della sexy vampira Selene nel quarto capitolo di Underworld. Dopo uno scialbo prequel di qualche anno fa, il film si ricollega alla vicenda del secondo film della saga cinematografica: un ottimo pretesto per raccontare un altro capitolo della millenaria guerra tra i Vampiri ed i Lycan.
Sono trascorsi quindici anni da quando Selene e il suo amore, Michael, un ibrido umano-Lycan, hanno sconfitto l’Anziano Marcus, ma da allora il genere umano ha scoperto l’esistenza sia dei Vampiri sia dei Lycan, e ha scatenato una guerra senza quartiere per sterminarli. Selene, catturata durante il genocidio, si risveglia dopo oltre dieci anni e si ritrova prigioniera in un laboratorio di Antigen, una potente compagnia biotech impegnata a sviluppare un vaccino contro i virus che hanno creato Vampiri e Lycan. Questo è solo l’incipit dell’intera vicenda che, durante gli 88 minuti del film, ci regala la solita dose di azione e torbide rivelazioni. Il nuovo capitolo della saga vampiresca cera di risollevare le sorti della vicenda, dopo gli scarsi risultati ottenuti dal precedente lungometraggio. L’intero film racconta infatti una vicenda tutta nuova, fresca e dalle tinte horror dove Selene è l’indiscussa protagonista. Con l’uscita di scena dell’ibrido Michael e con l’arrivo di nuovo protagonisti, più che un sequel, Underworld il risveglio è un nuovo inizio per l’intera vicenda. Il colpo di scena che rompe l’equilibrio precario dell’intera vicenda, arriva a quasi mezz’ora dal finale, e lascia quindi intendere che la battaglia tra i vampiri ed i Lycan non decreterà ancora nessun vincitore. L’effetto tre D infine, regala qualche guizzo durante le scene d’azione, ma nulla di più.
Forse non era necessario dar vita a questo nuovo capitolo della fortunata saga, eppure Underworld – il risveglio, rimane comunque un buon film d’azione dove gli amati del genere troveranno pane per i loro denti.