A United Kingdom - L'amore che ha cambiato la storia
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A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia

A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia

Pare una love story disneyana, eppure è accaduta veramente: siamo nel 1947, e Seretse Khama, erede al trono di Bechuanaland (oggi Botswana), si trovava a Londra per i suoi studi, quando s’innamorò follemente dell’impiegata Ruth Williams, decidendo poi di sposarla. Contrariamente agli happy ending immediati della Casa di Topolino, però, l’unione tra un futuro re africano e una donna bianca causò grandi scalpori politici, con il governo britannico – pressato dal Sud Africa – disposto a tutto pur di contrastare la coppia.

Nel raccontare questa storia tanto importante quanto carica di valori umani, la regista Amma Asante ha scelto l’approccio del facile romanticismo, quello patinato e ripulito fino al midollo, quasi falso nel suo perenne ostentare i sentimenti tramite le dichiarazioni al chiaro di luna e le pose rétro. David Oyelowo e Rosamund Pike sono teneri (lei, soprattutto, non emana così tanta dolcezza dai tempi di Orgoglio e pregiudizio), ma nel contempo appaiono intrappolati in un quadro ingessato che più volte finisce per puzzare di cartolina ammuffita vecchia di decenni. La messa in scena è convenzionale (il lato negativo del termine “classico”) e priva di rischi, come se Asante avesse costantemente paura di uscire dalla sua comfort zone, dal rigido recinto di sicurezza che ha costruito attorno al film.

Mai un graffio che penetri oltre la superficie, mai una scossa che agiti la dinamica tra i protagonisti, mai un dubbio leggibile né sul viso dei buoni né su quello dei cattivi, e, cosa ancor più grave, alla fine A United Kingdom fallisce anche nel farci sentire realmente il dramma del razzismo su cui si fonda l’intera diatriba causata da questa liaison proibita. Chi è abituato a godersi le fiction televisive pomeridiane avrà pane per i suoi denti, ma è un po’ poco, per un’opera che prometteva di raccontare “L’amore che ha cambiato la storia”.

Mi piace: Alcuni momenti di sentita tenerezza tra i protagonisti

Non mi piace: L’approccio superficiale e convenzionale della regista Amma Asante

Consigliato a chi: Non si perde una singola fiction d’amore pomeridiana

Giudizio: 2/5

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