Ancora la causa algerina al centro del nuovo film di Rachid Bouchareb che, dopo aver raccontato la discriminazione dei soldati africani arruolati nell’esercito francese durante la Seconda Guerra Mondiale (in Days of Glory, premiato a Cannes nel 2006), ora si concentra sulla lotta per l’indipendenza dell’Algeria vista attraverso gli occhi di tre fratelli, molto diversi tra loro eppure profondamente uniti da un forte senso di appartenenza alla loro terra. La stessa terra che verrà loro strappata, costringendoli a prendere strade diverse, salvo poi ritrovarsi nella lotta comune per riconquistarla.
Uomini senza legge è un film coraggioso e ambizioso nel suo intento di (ri)dare dignità storica a una guerra dimenticata dai libri di storia e sconosciuta ai più, ma anche un’occasione mancata. Perché il risultato è un racconto epico ed eccessivamente lungo che non riesce a decollare e appassionare. La scelta di seguire solo i tre fratelli, oltre a imporre una scrittura frammentata (specie nella prima parte del film quando i protagonisti seguono strade diverse), impedisce una ricostruzione storico-politica approfondita, rimanendo in superficie e lasciando troppe questioni in sospeso o, ancor peggio, sottintese. Tutto viene semplificato secondo certi schematismi cinematografici (vedi la netta caratterizzazione dei tre fratelli: l’intellettuale indipendentista, l’ex soldato che ha imparato a impugnare le armi e uccidere e il materialista ossessionato dai soldi) che rendono certe evoluzioni della storia o della psicologia dei personaggi ingiustificate (come il pianto e i rimorsi in uomini che, oltre ad essere senza legge, si dimostrano privi di umanità per buona parte del film).
La sensazione è che Uomini senza legge sarebbe stato perfetto come film tv a puntate; questo avrebbe permesso il giusto approfondimento storico, politico e psicologico che sul grande schermo non trova spazio, schiacciato da una “lettura-gangster” delle “imprese” di tre fratelli che saranno pure eroiche ma non rapiscono.
Leggi la trama e guarda il trailer del film
Mi piace
Il tentativo di riportare in luce un capitolo di Storia sconosciuto o dimenticato e la performance dei tre protagonisti
Non mi piace
L’eccessiva frammentarietà del film che non permette un’approfondita ricostruzione storica e politica delle vicende
Consigliato a chi
Ama i film storici dal sapore gangster alla Nemico pubblico
Voto
2/5