Spesso noi italiani siamo i primi a disprezzare la nostra attuale cinematografia, che è un vero peccato perchè dovremmo andarne fieri visto che possediamo attori brillanti in tutti i sensi. Uno di questi è sicuramente Sergio Castellitto, attore e regista allo stesso tempo che spesso trasporta i romanzi bellissimi della moglie Margaret Mazzantini, autrice di tutte le sue scenggiature dei suoi film, come il travolgente “Non ti muovere” con protagonista una delle attrici più brave e interessanti del panorama internazionale: Penélope Cruz, che ha recitato completamente in italiano, anche se qui no.
Di certo, per chi abbia letto i libri, saprà benissimo che adattare per il grande schermo un libro della Mazzantini sia un’impresa davvero difficile, anche per la scelta degli attori e per la stesuara della sceneggiatura, e se con “Non ti muovere” è stato fatto un ottimo lavoro lo stesso si può dire di “Venuto al mondo”, ma Castellitto qui sceglie come interpreti attori di fama mondiale o debuttanti bosniaci, e pochi italiani, perchè ultimamente parecchi registi nostrani scelgono di lavorare con attori di fama mondiale.
La pellicola ha per protagonista la cinquantenne Gemma (Penélope Cruz, qui invecchiata e ringiovanita da scena a scena), che vive a Roma con un marito carabiniere (Sergio Castellitto) e suo figlio (Pietro Castelitto), con i quali conduce una vita serena ma solo in apparenza, perchè una telefonata di una qualunque mattinata sconvolge la loro esistenza, è Goyko un amico bosniaco di Gemma che le comunica che c’è una mostra di fotografie per ricordare l’assedio della città di Sarajevo avvenuto molti anni prima. Questa sarà un’occasione per Gemma, accompagnata dal figlio, di ripensare al suo passato e al suo grande amore per il “fotografo di pozzanghere” Diego (un eccezionale e ottimamente duttile Emile Hirish), con il quale si amava alla follia, ma la loro unione era minacciata dalla sterilità totale di Gemma, non potendo avere neanche un bimbo in affido per la fedina penale di Diego, la coppia chiede un utero in prestito ad Aska, ma questa scelta sconvolgerà la vita di tutti i personaggi. Intanto a Sarajevo Gemma rincontra i suoi vecchi amici, ma capisce che quella che era una vacanza era invece qualcos’altro.
Quello che stupisce di “Venuto al mondo” non è solo come una vicenda così complessa e articolata sia stata raccontata con un sistema perfetto e del tutto godibile a scatole cinesi, ma i toni che il film usa, la drammaticità coinvolge totalmente il pubblico, facendolo immergere un questa matassa che man mano che il film va avanti viene pian piano sciolta. Nota di merito va sicuramente a Penélope Cruz, che si è vista cinquantenne e ventenne da un giorno all’altro, Emile Hirish, bravissimo e inquietante con i suoi cambi di registro, Pietro Castellito, ovviamente figlio della coppia Sergio C. e Margaret M., al quale è stato riservato un ruolo difficilissimo, figlio che rinnega la sua paternità, ottime anche le perfromance dei debbuttanti attori bosniaci, e anche gli italiani Edoardo de Filippo e Sergio Castellitto, il quale qui si è ritagliato un ruolo molto minore di “Non ti muovere”.
“Venuto al mondo” a dispetto di tutte le crtiche negative è un film perfetto così come è stato realizzato, una piccola perla del nostro cinema, del quale dovremmo andare fieri.
Voto finale: 5/5.
© RIPRODUZIONE RISERVATA