Via dalla pazza folla: la recensione di Mauro Lanari
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Via dalla pazza folla: la recensione di Mauro Lanari

Via dalla pazza folla: la recensione di Mauro Lanari

Budget maggiore, prodotto su commissione, 3° adattamento cinematografico di quello che, “dei 14 romanzi di Thomas Hardy (1874), è uno dei meno elogiati dalla critica” (Morandini), trasposizione da “cartolin’illustrata: paesaggi suggestivi, grand’accuratezza formale, un passo falso per il regista” (Mereghetti). Vintenberg ripropone la misoginia e misantropia de “Il sospetto” stavolt’in simbiosi con “la bellezza di capolavori come ‘Via col vento'” (ipse dixit), il vero protagonista è il Gabriel Oak di Schoenaerts, version’al maschile dell’eroine sacrificali del primo Trier, masochisticamente legato alla “puledra da domare” Bathsheba Everdene che, per sadica e autolesiv’inesperienza spacciata come testardo spirito d’indipendenza, sbaglia tutto ciò che si può sbagliare negl'”affari di cuore”. Ci scapperanno 3 morti (un lui, una lei, un feto) e un brav’uomo condannato per omicidio passionale. Dopo 119 minuti, al lordo degl’end credits, la bellissima (?) Carey Mulligan (57 kg per 1 metro e 70: già dimenticat’il nudo in “Shame”?) si decid’a baciar’e sposare il suo devoto spasimante. Rimarchevoli le prov’attoriali del quartetto di base, lussureggiant’e fascinosa la campagna del Dorset, ma se Vintenberg e i suoi recensori (RT: 84%; media voto: 7,4/10; giudizio: “forte direzione registica e cast di talento”) cercano di farci creder’a una “storia senza tempo sulle scelt’e le passioni femminili, ch’esplora la natura dei rapporti amorosi e la capacità umana di superare le difficoltà attraverso la resistenza e la perseveranza”, in realtà la storia mett’alla prova resistenza & perseveranza del fruitore con un romance più lezioso ch’aggraziato, più adulterato che raffinato e più untuoso che sontuoso tanto da indurr’a fare la scarpett’allo schermo, un melenso melò tardottocentesco imbottito di scene madri che non partoriscono mai alcun colpo di scena. E se per il cineasta danese “Oak è un modello, è fonte d’ispirazione, un uomo capace d’ascoltare una donna, di vederla veramente: una rarità”, modelli di questo tipo può trovarl’in ogni negozio di zerbin’al mondo. Su IMDb c’è un +0,4 per le donne, ma è alta (7) pure la media maschile (http://www.imdb.com/title/tt2935476/ratings). “Elisa di Rivombrosa” griffato: avvilente.

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