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Wall Street: Il denaro non dorme mai: la recensione di MeM

Wall Street: Il denaro non dorme mai: la recensione di MeM

Ottobre 2001. Gordon Gekko esce di prigione dopo aver scontato il suo debito con la giustizia. E’ solo, tra le mani un libro da lui scritto in carcere “Is greed good?” (l’avidità è un bene?).
Un elegante loft newyorkese sette anni dopo. Una giovane coppia speranzosa e innamorata pianifica il proprio futuro. Lui è Jacob Moore, analista finanziario desideroso di fare carriera nell’ambito delle energie alternative; lei è Winnie, appassionata ecologista con una traumatica storia familiare alle spalle… e figlia di Gekko.
Questi i primi ingredienti di una vicenda che coinvolgerà affetti, denaro e potere.
Se in Wall street 1 Gordon Gekko era l’incarnazione dell’avidità, dell’uomo di potere spregiudicato e privo di morale, in questo sequel pare volersi riscattare. Il mondo finanziario è cambiato da quando Gekko era al culmine della sua carriera, ora sono le banched’affari a farla da padroni ma la corruzioni ha raggiunto livelli inimmaginabili perfino per gli squali degli anni 80. Jake Moore avvicina il temibile Gekko al termine di una conferenza da lui tenuta e gli propone di aiutarlo a scoprire cosa veramente si nasconde dietro il suicidio del suo mentore, Luis Zabel, e la crisi del sistema finanziario americano che sembra stia per sconvolgere il mondo intero. E qui entra in scena il vero cattivo della vicenda, Bretton James, socio di una potente banca di investimenti.
Gekko e Jake insieme si addentreranno nelle intricate vicende legate alla corruzione nel mondo della finanza, ma non sarà unicamente filantropico il vero obiettivo.
Ben presto Gekko ritroverà la sua vera natura avida di denaro e potere che terrà diffidente e a distanza la giovane Winnie nonostante i tentativi del padre di guadagnarne l’amore e il rispetto.
Oliver Stone torna, dopo 23 anni, a denunciare gli eccessi del mondo di Wall Street e gli squali che di quel mondo bramosamente si nutrono. Il film si articola in maniera complessa fra la vicenda economica, nella quale Gekko cerca la ribalta e Jake la vendetta, e quella familiare tra Gekko, Winnie e Jake che si complica con l’aggravarsi della crisi finanziaria.
L’analisi della situazione economica attuale è sufficientemente comprensibile anche ad un pubblico digiuno di nozioni in materia, il ritmo della vicenda è vivace, denso, molto differente dai toni più cupi e snob del Wall Street anni 80. Qui non si incontrano/scontrano solo classe operaia e magnati della finanza, il panorama è più vasto, le classi sociali si intrecciano in un continuo rincorrersi degli eventi.
Solo il finale sembra inverosimile, con la completa redenzione di Gekko e il lieto fine delle fiabe. Ma sarà davvero cambiato l’indurito cuore d’acciaio del truffatore oppure l’avidità, dopo essersi cibata di tutto il danaro possibile, ha rivolta la sua fame altrove?

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