Laddove nel primo film l’affresco tragico di una generazione drogata dal denaro colpiva al cuore l’anima buia di Wall Street, in questo seguito Stone non è riuscito a ripetere l’alchimia, confezionando un film prolisso, ingarbugliato (ma non complesso) e poco efficace. Come in W., il biopic su George Bush Jr. uscito un paio di anni fa, Stone non riesce a storicizzare gli avvenimenti, mischiando pericolosamente tentazioni documentaristiche con le necessità narrative del cinema d’intrattenimento. Il risultato è un’opera spuria, che alterna tratti fin troppo didascalici (come tutta la disamina sulle energie alternative e i prodotti finanziari derivati) a momenti in cui la trama si perde in mille rivoli, senza andare a parare da nessuna parte. Alla fine cosa resta? Resta la grandezza di Michael Douglas, piegato dal cancro alla gola ma ancora straordinario, capace di raccontare con poche battute l’abisso morale di un uomo incapace di vedere al di la del capitale netto del suo fondo di investimento.
Dopo cinque anni di processo estenuante ed otto di carcere, Gordon Gekko è di nuovo un uomo libero ma ha perso tutto. All’uscita dal carcere infatti non c’è nessuno ad attenderlo: il figlio è morto per overdose mentre lui era in carcere e l’amata Winnie, la figlia, non ha voluto più vederlo dal giorno della morte del fratello. Del tutto fuori dal mondo della grande finanza, si è reinventato scrittore di successo grazie all’autobiografico “Is Greed Good?”, l’avidità è buona?, passando intere giornate a firmare autografi nelle librerie o a tenere conferenze all’interno delle università. La figlia Winnie (Carey Mulligan) è una blogger di successo e gestisce un sito -“la fredda verità”- che può contare oltre 50.000 contatti giornalieri. Il fidanzato di lei, Jacob è un geniale broker finanziario con il pallino per le fonti rinnovabili, mentre la madre di quest’ultimo, interpretata da Susan Sarandon, è una ex infermiera di ospedale riciclatasi nel settore immobiliare, impegnata a comprare case per poi rivenderle a prezzo maggiorato.
Durante una delle sue conferenza Gordon Gekko sostiene che la bolla del mercato immobiliare scoppierà e sono in tanti a ridere fra gli esperti di mercato. Pochi giorni dopo però cominciano a circolare strane voci riguardanti la banca d’affari Zabel, all’interno della quale lavora Jacob ed il cui maggiore azionista e fondatore è Lewis Zabel, mentore del giovane genio della finanza. Dalle voci incontrollate di possedere “titoli tossici” al tracollo finanziario il passaggio è breve e la riunione in cui i grandi di Wall Street tutti elegantissimi ed all’apparenza tranquilli, sanciscono il crollo della banca d’affari Zabel è sintomatica di come questi siano convinti di poter gestire la situazione e trarne profitto. La morte per suicidio di Zabel porterà il giovane Jacob ad avvicinarsi, all’insaputa della futura consorte – è l’anziano Lewis a suggerire al giovane di vivere, sposare l’amata e distaccarsi dal mondo della finanza – , a Gordon Gekko per conoscere il nome di chi ha finanziariamente ucciso il proprio mentore….