Warrior: la recensione di lilly 78
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Warrior: la recensione di lilly 78

Warrior: la recensione di lilly 78

“Warrior” è uno dei più bei film che sia stato mai concepito sullo sport,laddove lo sport e l’uomo diventano una sola cosa:l’ uno dipende dall’altro,specie in una disciplina come la MMA(mixed martial art) che un tormentato lottatore,T.Hardy,usa per dare sfogo ai suoi demoni interiori,dando,a sua volta,a questo sport tutta la dedizione,il controllo e l’anima necessari. Ma Hardy non è il solo protagonista,c’è anche suo fratello,lottatore come lui,che vuole vincere il titolo.Entrambi con un passato pieno di rancori e conflitti irrisolti arriveranno alla sfida finale,se pur in modo diverso.E in questa giostra di pugni,odio,amore e tormenti,c’è posto anche per un padre che nessuno vuole perdonare,schiacciato a sua volta dai propri rimorsi per il suo passato di alcolista e pessimo padre. Un grande Nick Nolte, posato,controllato, commosso,paziente e vero,che cerca disperatamente di ricostruire un legame con i figli che si è irrimediabilmente spezzato. Ma è proprio grazie a questo padre che i due fratelli alla fine usciranno abbracciati dalla famosa gabbia,facendoci dimenticare per un istante chi è il perdente perchè sono entrambi vincitori di qualcosa che va al di là di loro stessi: da tutto il dolore,dal rancore,dall’affetto negato perfino a loro stessi,almeno loro,i due fratelli, ne usciranno uniti mentre il padre,umilmente,esce di scena,com’è giusto che sia,orgoglioso dei suoi due “ragazzi”.Un film bello,profondo,semplice,pieno di cuore,mai violento né aggressivo,che è un lento sfogliare di pagine della storia di tre uomini,ognuno dei quali è in lotta soprattutto con se stesso.lilly78

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