Wild: la recensione di Luca Ferrari
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Wild: la recensione di Luca Ferrari

Wild: la recensione di Luca Ferrari

Wild, la strada della bellezza

“Devo ricominciare a vivere e non sono pronta. E se fossi già riuscita a perdonarmi? E se fossi già riuscita a riscattarmi?”. Sono alcune delle domande esistenziali che la giovane Cheryl Strayed (Reese Whiterspoon) pone a se stessa durante il suo solitario cammino lungo il sentiero del Pacific Crest Trail, alla ricerca di una felicità (e una vita) deragliata da un pezzo. Dopo il commovente Dallas Buyers Club (2013), vincitore di due Golden Globe e tre premi Oscar, il regista canadese Jean-Marc Vallée attinge ancora una volta dalla cronaca per portare sul grande schermo un’altra grande storia con protagonista l’essere umano e la sua sfida alla-nella vita: Wild (2014). Cheryl era una bambina quando il padre, violento alcolizzato, la minacciava picchiando spesso la madre Bobby (Laura Dern). Una donna quest’ultima che a dispetto di tutto ha continuato a cercare il sorriso nella vita. Complice anche la prematura perdita materna, Cheryl sprofonda in un turbine autolesionista di tradimenti coniugali, eroina e perfino un aborto. È lì che scatta qualcosa e decide di mettersi alla prova. Un viaggio di espiazione sola con se stessa a piedi dalla California allo stato di Washington, tra demoni interiori da sviscerare, qualche incontro poco raccomandabile ma anche parole scambiate con amichevoli camminatori. Fin dagli esordi del film, la premio Oscar Reese Whiterspoon riesce a trasmettere allo spettatore le difficoltà tecniche dell’impresa, a cominciare dal peso del gigantesco zaino nel tentativo di caricarselo sulle spalle. Inevitabile il confronto con il collega “Into the Wild” (2007, di Sean Penn) ma le differenze non sono poche. Cheryl non è partita per lasciarsi alle spalle il mondo corrotto. Lei si mette alla prova per (ri)prendere le redini della sua vita e tornare a essere la “persona meravigliosa” che tanto desiderava la sua mamma. A dispetto del pensiero costante di mollare, è decisa a proseguire fino alla fine. Dopo tutto, “la vera sfida è vivere”.

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