Wonder: la recensione di cineluk
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Wonder: la recensione di cineluk

Wonder: la recensione di cineluk

Una carezza. Un taglio profondo. Un abbraccio. Una lacrima. Un nuovo domani. Auggie Pullman ha solo dieci anni ma è dalla sua nascita che sta lottando per vivere e farsi accettare dal mondo. Auggie Pullman è un bambino deciso a camminare in mezzo alla folla ed essere accettato per quello che è. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di R. J. Palacio, è sbarcato sul grande schermo Wonder (2017, di Stephen Chbosky).

Auggie Pullman (Jacob Tremblay) è un ragazzino affetto dalla sindrome di Treacher Collins. Dopo svariate operazioni, oggi finalmente può condurre una vita normale. I tanti interventi chirurgici facciali però hanno reso il suo volto diverso. Auggie ha passato i primi dieci anni della sua esistenza al riparo dallo scherno, protetto da mamma Isabel (Julia Roberts), papà Nate (Owen Wilson) e un casco spaziale. Adesso però è tempo di cambiare. Con non poche preoccupazioni, i suoi genitori hanno deciso di iscriverlo in 1° media alla prestigiosa Beecher Prep School. Come sarà accolto e trattato dai suoi coetanei? È una sfida. Una decisione. Una speranza che non siano troppo spietati. I primi passi sono accettabili, presto però arrivano i primi screzi, in particolare con il compagno di classe Julian (Bryce Gheisar). Impeccabile col preside Tushman (Mandy Patinkin) nel fingere di essere un bravo ragazzo e una volta soli nei corridoi dell’istituto, spietato bulletto nell’umiliare il piccolo Auggie. Per fortuna non sono tutti come lui, ma per lo più Auggie raccoglie solo sguardi e indifferenza. Solo il compagno di banco Jack Will (Noah “Suburpicon” Jupe) sembra davvero interessato alla sua amicizia. Auggie subisce e piange, ma non si spezza. Non è figlio unico. Ha una sorella più grande, Via (Izabela Vidovic), anch’essa in difficoltà agli inizi della High School, anche perché in rotta immotivata con l’amica del cuore, Miranda (Danielle Rose Russell).

Wonder è un film capace di arrivare al cuore e alle cicatrici di chiunque. Tutti, ma proprio tutti, almeno una volta ci siamo sentiti diversi rispetto alla folla (gregge) ma non tutti hanno saputo proseguire camminando a testa alta. La maggior parte di noi ha scelto la via del silenzio e del dolore privato, alimentando nell’oscurità della propria stanza la sofferenza e il rimpianto. Auggie, no. Auggie ha solo dieci anni ma non ha nessuna intenzione di passare la propria vita a incolpare il destino per ciò che gli è accaduto. Incontrerà sempre persone che lo guarderanno in modo strano ma lui, con l’aiuto della famiglia e dei veri amici, lotterà per farsi strada. Auggie in realtà farà molto di più. Con il suo esempio e onestà umana, ha trasmesso qualcosa di speciale negli altri e il suo esempio non resterà sospeso in qualche schizzo d’etere.

Preparate i fazzoletti, Wonder non è solo un film su di un bambino particolare. È un film sulla vita intera capace di mettere a fuoco la famiglia, l’amicizia e l’amore, il tutto con una forte stretta all’anima. Wonder è anche l’attenzione della scuola, ben incarnata dal prof. Browne (Daveed Diggs), pronto a intervenire dinnanzi al bullismo. Wonder è un film che affronta il cammino sui precipizi della vita, ne mostra la prospettiva una volta dentro il burrone e non di meno, ci fa riposare (e riprendere di slancio) durante la risalita quando si guarda al mondo sostenendosi l’un l’altro.

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