Gerry Lane (Brad Pitt), un ex membro delle Nazioni Unite, ora felice padre prepara colazioni, è in auto con la propria famiglia quando a Philadelphia scoppia il caos. Persone che scappano all’impazzata e mezzi di trasporto che volano a destra e manca. In tutto questo si avvista un certo numero di persone, evidentemente infettate da un virus, che mordono (e contagiano nel giro di pochi secondi) gli altri passanti. Miracolosamente Gerry riesce a salvare la sua famiglia portandola su di una portaerei ma il prezzo affinché vi possa rimanere alloggiata è che Gerry scorti un dottore in giro per il mondo nel tentativo di capire il perché dell’epidemia e se ci sia un qualche vaccino. Da qui partirà un viaggio alla ricerca di una speranza di sopravvivenza.
Film travagliato (alcune parti della sceneggiatura sono state riscritte) questo ‘World War Z’ è uno zombie movie nel quale il fattore zombie è ridotto all’osso, affinché il prodotto abbia più i connotati di un blockbuster e sia così fruibile da tutta la famiglia.
La pellicola è da collocare come la prima parte di un percorso che dovrebbe constare tre capitoli. Molti concetti e informazioni sono appena abbozzati e il finale viene chiaramente lasciato aperto per un possibile sequel (in caso di incassi astronomici). Brad Pitt compare in (quasi) tutte le voci di produzione: interpreta, produce (con la sua casa la ‘Plan b’) ed è anche produttore esecutivo.
Il film è tecnicamente ben fatto e fruisce di effetti speciali di prima scelta.
Pitt è la solita figura solida e dall’incasso sicuro e i comprimari non sfigurano.
Alcune scene d’azione sono davvero notevoli e la vista di Gerusalemme spezza il cuore. Tuttavia il maggior difetto del film è quello di essere una giostra. Dal primo all’ultimo minuto lo spettatore viene sballottato e stupito ma nel momento in cui ci si ferma a riflettere per un attimo, ci si accorge di come la pellicola manchi di sentimento. Immagini bellissime che pure trasmettono ben poco. Pessima la colonna sonora che non supporta assolutamente quelle che invece sono immagini potenti ed evocative. La stessa sceneggiatura, in più di un momento, zoppica e viene accomodata affinché il finale (parziale) sia a tinte liete e americane (non manca la solita immagina della bandiera americana in controluce).
Insomma un film fracassone e, in parte, divertente che non lascia molto di più. In un paio di occasioni vi capiterà di guardare l’ora e questo non è mai un buon segno. Alla fine, però, c’è il nostro Favino che come al solito recita egregiamente e (soprattutto) non viene mangiato da uno zombie, vorrà pur dire qualcosa..ma varrà otto euro ?
Voto: 6
Fine
JL