Nei momenti di crisi, il cinema ricorre quasi sempre ai remake, ai sequel ed ai prequel e nella maggior parte dei casi, i risultati non sono apprezzabili e mai, comunque, all’altezza dell’originale. Viola il principio appena enunciato “X-men first class”. Azione, sentimenti, drammaticità ed humour combinati per dare alla luce un lavoro impeccabile. Questo prequel si discosta molto dai vari x-men, in quanto offre molto più spazio all’analisi introspettiva dei personaggi principali, che vengono rivisitati in una nuova, ritrovata luce. Finalmente l’enigmatica figura di Magneto trova lo spessore morale negatogli nelle precedenti pellicole, il che lo eleva dal ruolo di semplice “villain” per permettergli di ritrovare una sua dimensione, più profonda e umana. Il non-ancora-calvo Professor X mette finalmente a nudo la sua anima rivelando le sue debolezze e le sue paure e dimostrando di essere in grado di liberarsi di quella freddezza ed apatia che lo avevano caratterizzato nei precedenti X-men. La mancanza di grandi effetti speciali non guasta, in quanto viene compensata dalla straordinaria bravura dei due attori protagonisti; questi ultimi risultano capaci di ricreare un’elevata tensione drammatica tra i due personaggi principali tra i quali si instaura un’alchimia difficilmente riscontrabile negli episodi precedenti. X-men First Class è riuscito a raggiungere sulla scena livelli di poeticità inimmaginabili. E’ un film superlativo che ha dato un passato ed un’anima a due antagonisti storici che rimarranno indissolubilmente legati da un comune destino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA