Le promesse che era giunto a fare questo ennesimo capitolo degli X-Men vengono rispettate.
Sarà merito di una troupe che grida ad un film “indipendente”(che però ha un budget sostanzioso), sarà che la “rinascita” della storia, partita come Origins: Magneto, ha portato beneficio, stabilendo cosa NON bisognasse fare, fatto sta che è uno dei migliori cinecomic degli ultimi anni.
Riesce a fondere grande spettacolo d’intrattenimento(assicurato dal target del film), a introspezione e caratterizzazione psicologica dei personaggi, e alla loro formazione, come quella di uno dei migliori villain di sempre dei fumetti, Magneto, alias Erik Lensherr.
Ed è Erik il protagonista, insieme a Charles e le vicende che porteranno entrambi su strade parallele.
Questa versione del “background” degli X-Men, ripensandoci, mi fa storcere un po’ il naso, ma mentre era intento nella visione non pensavo minimamente a ciò.
Era tutto mescolato perfettamente: azione, gag, Michael Fassbender(degno di James Bond), rabbia e tristezza, Jennifer Lawrence(anche blu, degna di una Bond-girl), piccoli amori tra mutanti, James McAvoy, drammaticità.
La riuscita del film è dipesa proprio da questi e altri svariati elementi che Matthew Vaughn è riuscito a mixare con il suo taglio registico, così dinamico in Kick-Ass, e qui adattato anche per le scene drammatiche.
E’ stata la capacità di svincolarsi dai precedenti capitoli, di non aver paura di riscrivere ciò che per ora erano stati gli X-Men al cinema, a rendere First Class piacevole a ogni genere di spettatore, perché accontenta proprio tutti.
Di sicuro non sarà rivoluzionario, alcuni sanno bene cosa farci con i fumetti(su tutti V per Vendetta e Watchmen), ma veramente ben riuscito.