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X-Men: L’inizio: la recensione di Paolo Sinopoli

X-Men: L’inizio: la recensione di Paolo Sinopoli

Matthew Vaughn non riesce a fare la differenza con X-Men: L’inizio, prequel della saga di mutanti targata Marvel, ambientato tra la seconda guerra mondiale e la crisi missilistica di Cuba. I primi trenta minuti rappresentano la parte più originale e ricca di colpi di scena del film: dalla morte della madre di Magneto in un campo di concentramento, alla vendetta contro gli assassini della sua famiglia, il ritmo si mantiene alto e le trovate di regia non sono mai banali. Inoltre il Magneto adulto e indurito da una difficile infanzia è interpretato da Michael Fassbender (Bastardi senza gloria, Centurion), attore tedesco in grande ascesa che riesce a mostrare con chiarezza tutte le sfumature di un personaggio così controverso. E’ lui a ereditare il peso drammatico e conflittuale della saga, sostenuta fin qui dal Wolverine di Hugh Jackman. Purtroppo, superato l’incipit, l’evoluzione del personaggio diventa affrettata e il passaggio al “lato oscuro” sembra dettato più da un’esigenza di copione che da un’evoluzione naturale del suo carattere. La figura di Charles Xavier/Professor X (James McAvoy), nel frattempo, resta un po’ in secondo piano: Xavier incarna il ruolo del mentore di tutti i giovani mutanti, ma risulta indebolito dalla presenza di troppi personaggi di contorno e dall’invadenza delle numerose scene action che lo escludono come parte attiva, a causa dei suoi poteri puramente telepatici. I nuovi mutanti, in questo senso, appaiono come un agglomerato di macchiette prive di personalità, semplici leve per imbastire delle gag da teen comedy. E infatti il problema principale di X-Men: L’inizio è proprio quello di non riuscire a incasellarsi in un genere ben definito, come accaduto invece con gli esempi migliori di cinecomix di questi ultimi anni (il noir per il Batman di Nolan, la commedia “adulta” di Iron Man, la fantascienza in cui è virato Thor), passando da scene molto drammatiche ad altre molto comiche, con una leggerezza che sconfina nell’approssimazione. Infine, strappa un sorriso il livello degli effetti digitali, che sembrano più adatti ad una serie tv come Heroes piuttosto che a un cinecomic dal budget stellare: dal look della Bestia, alla battaglia in aria tra Banshee e Angel Salvadore, le insufficienze si sommano.

Leggi la trama e guarda il trailer di X-Men: L’inizio

Mi piace:
La prima parte del film, che racconta con ritmo e stile la genesi del personaggio di Magneto.

Non mi piace:
I cambi di tono affrettati, le gag da teen comedy, la CGI scadente.

Consigliato a chi:
Non ha visto i primi film sugli X-Men ed è un fan dei fumetti originali di Jack Kirby e Stan Lee.

Voto:
2/5

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