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X-Men: L’Inizio: la recensione di rocken

X-Men: L’Inizio: la recensione di rocken

alla faccia che sia non intrigante narrare in stile prequel gli albori di qualcuno o qualcosa.. X-men gli inizi espone con un gustoso mix di azione, sentimento, humour e spettacolarità il percorso che ha portato charles xavie e erik lehnsherr a divenire due istituzione nel mondo mutante targato marvel..
per un amante del genere come me difficilmente il film avrebbe potuto tradire le mie aspettative.. immaginavo un opera piu o meno pomposa in termini di action e lati ironici.. ma il prodotto confezionato dal regista matthew vaughn non rimani confinato a un lavoro semplice e divertente come mi attendevo.. insomma la storia sviluppata ha un certo spessore, c’è spazio per le emozioni, per la passione del crescere e maturare come uomo (va be mutante) ed eroe, per il saper arrivare a conoscere i propri limiti ed apprendere come smussarli prima e superarli poi..
particolarmente intensa la scena in cui tramite contatto telepatico charles riaccende nella memoria di erik un affettuoso ricordo di lui con la madre (aspetto che contribuisce inoltre in maniera rilevante a consentirgli di compiere un passoa avanti nel prendere piena consapevolezza dello status dei suoi poteri.. lasciando intendere che non bastano sentimenti aggressivi come rabbia e dolore per divenire più forti ma è altrettanto, se non più, necessario riconoscere e comprendere anche il proprio lato buono..
se da un punto di vista stilistico il film supera i suoi pregressi vanno però altresi rimarcato alcune note dolenti che non gli fanno guadagnare la lode; in quattro o cinque punti gli effetti speciali fanno un po cilecca non dimostrandosi all’altezza della situzione (in particolare la scena della nave che conduce i missili dalla russia a cuba, quella in cui viene mostrato l’esercito russo quando il relativo generale si affaccia alla finestra e la prima inquadratura del quando il futuro magneto blocca i missili durante lo scontro conclusivo). inoltre più di una sono le incongruenze se si fa riferimento anche ai capitoli precedenti; ad esempio charles xavier compare anche alla fine di x-men origins: wolwerine (cronoligicamente posteriore a firs class) e qua però ancora cammina; sempre in x-men origins emma frost è adolescente mentre in questo film è già adulta. non sono errori madornali ma sono comunque note dolenti perchè una piena coerenza narrativa non deve essere considerata un optional.
una considerazione complessiva porta comunque a un giudizio più che positivo di questo film, nel quale i tanti punti a favore sovrastano le poche pecche.

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