Zoolander 2: la recensione di Mauro Paolino
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Zoolander 2: la recensione di Mauro Paolino

Zoolander 2: la recensione di Mauro Paolino

La prima scena di “Zoolander 2” mette subito in chiaro quale direzione abbia scelto Ben Stiller per il suo settimo film da regista. Richiamato il cast principale del primo capitolo, uscito nell’ormai lontano 2001, si cerca il favore del pubblico. E il proposito può dirsi riuscito.
Aggiornato ai giorni nostri, la trama rimane poco più che un pretesto. D’altronde, come nel primo film, il tutto si gioca sulle situazioni surreali a cui vengono portati i protagonisti. La maggior parte degli spunti comici sono originali, anche se alcuni sanno di già visto e di conseguenza risultano prevedibili.
I punti forti del film sono gli stessi del precedente: il fattore demenziale costruito sulla stupidità dei due protagonisti, le divertenti apparizioni di celebrità dello star system disposte ad ironizzare su loro stesse e l’esagerata presa in giro del mondo della moda. Inoltre, l’elemento nostalgia è da considerarsi un pregio per tutti coloro che apprezzarono il primo film.
L’incipit è uno dei momenti più alti e divertenti, dove vengono raccontati tutti gli avvenimenti succedutisi tra il 2001 e il 2016. Il film procede a ritmo serrato e ci si diverte parecchio. Verso metà c’è un piccolo calo, ma nel finale si torna a ridere di gusto. A Stiller piace rimanere in equilibrio sulla sottile linea che divide un tipo di comicità grossolana ma comunque moralmente accettabile e una più politicamente scorretta.
Dal punto di vista delle interpretazioni, va lodata la partecipazione divertita e divertente di tutti: dai protagonisti storici (Will Ferrell in primis) alle comparse di lusso (Benedict Cumberbatch sorprendentemente sopra le righe). Rispetto al primo film si può notare una maturazione registica in Stiller che, sebbene abbia abbandonato lo stile visivo de “I sogni segreti di Walter Mitty” (debitore al mentore Wes Anderson) e le sue sfumature drammatiche, ha dimostrato una maggiore abilità nella gestione dei tempi comici e nella ricerca di un equilibrio tra demenziale e nonsense.
“Zoolander 2” non è niente di più e niente di meno di ciò che ci si aspetta. Un riuscito ritorno alle atmosfere che hanno elevato a cult il primo film e l’occasione di rivedere Ben Stiller e Owen Wilson indossare i panni dei modelli “belli belli in modo assurdo”. Questo è cinema che non si prende sul serio e che marcia senza troppi problemi sopra le teste della critica snob. Chi ha apprezzato il primo film, amerà ancor di più questo secondo capitolo. Gli altri si astengano.

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