Nell’anno dell’ennesimo trionfo Disney/Pixar con il capolavoro “Inside Out”, sicuro vincitore del premio Oscar per il miglior film d’animazione, è facile non aspettarsi più nulla di significativo per un po’ di tempo, o magari prodotti destinati principalmente ai più piccoli come “Il Viaggio di Arlo”, invece la Disney Animation Studios inizia il 2016 alla grande portando sugli schermi lo splendido “Zootropolis”.
Immaginato e strutturato come un classico “buddy movie” americano, cioè una commedia in cui poliziotto e malvivente si ritrovano a collaborare loro malgrado per poter risolvere un caso, questo film simpatico e colorato racchiude un’infinità di citazioni, suggestioni e richiami ai generi cinematografici che uno spettatore attento può divertirsi un mondo a riconoscere.
Lo spunto iniziale è puramente utopico (da cui il titolo originale “Zootopia”): i mammiferi terrestri si sono evoluti nel corso dei secoli, civilizzandosi ed eliminando la distinzione tra cacciatori e prede: adesso tutti gli animali vivono in un’armonia antropomorfa che è rappresentata al meglio dalla città di Zootropolis, un immenso agglomerato urbano suddiviso in cinque distretti-habitat.
La città e ciò che rappresenta sono il sogno della coniglietta Judy Hopps, cresciuta in campagna in una numerosissima famiglia di coltivatori di carote, che vuole rompere le convenzioni e la vita senza ambizione a cui sembra destinata, per diventare la prima poliziotta della sua specie nella metropoli.
Il suo innato ottimismo e la fiducia nel sistema le danno la forza per affrontare le prove durissime dell’accademia di polizia e di superare difficoltà che per un animaletto come lei sembrerebbero insormontabili, si diploma brillantemente ma, proprio durante il suo primo giorno da agente al commissariato di Savanna Central, deve scontrarsi contro la dura realtà e il pregiudizio del capitano Bogo, che le assegna il compito ingrato di ausiliario del traffico e la mette sostanzialmente a fare multe!
La determinata coniglietta, dopo un comprensibile scoraggiamento iniziale, non si perde d’animo e decide di diventare la più efficiente anche in quel ruolo e in poche ore riesce a multare qualsiasi tipo di veicolo, con grande disappunto degli automobilisti di ogni taglia, ma proprio in quell’occasione si imbatte in Nick Wilde, un truffatore che vive alla giornata e si nasconde dietro al proprio sarcasmo ancor più che dietro il suo muso furbetto di volpe.
Grazie al proprio intuito, Judy riesce a collegare con un piccolo indizio un’innocua truffa di Nick ad un grosso caso di sparizione di animali che sta creando non pochi grattacapi alla centrale di polizia e, contro il parere del capo, mettendo di fatto a repentaglio la propria futura carriera, si immischia in una vicenda più grande di lei potendo contare soltanto sull’aiuto riluttante della cinica volpe; finiranno per scoprire una cospirazione che rischia di compromettere la pacifica coesistenza di carnivori ed erbivori.
Da qui in poi il cartone gioca con i generi cinematografici, partendo dal rapporto da strana coppia che si instaura tra i due improbabili eroi, prende tinte misteriose e un filo oscure durante l’investigazione, sfiora il filone gangster citando il classico “Il Padrino” ma anche con spassosissimi riferimenti espliciti al contemporaneo “Breaking Bad”!
Tutto il film è pervaso da uno humour leggero che strappa molte risate grazie alle battute veramente ben scritte e alle situazioni comiche che si vengono a creare parodiando la frenetica vita cittadina del mondo reale, con l’onnipresenza degli smartphones (dove una carota mangiucchiata sostituisce la celebre mela), la storpiatura di marchi commerciali (la banca Lemming Brothers, i titoli di altri classici Disney in versione animalesca sulla bancarella dei DVD taroccati) e persino il nudismo animale!
Anche se la scena che strappa le risate più gustose è quella dell’ufficio della motorizzazione in cui tutti gli impiegati sono lentissimi bradipi, tanto divertente da essere diventata il trailer più apprezzato per Zootropolis: dopotutto chi non ha mai immaginato così i dipendenti statali?!
Dopo ottant’anni di lungometraggi animati e 55 cartoni classici Disney, la casa di Topolino ribadisce ancora oggi il messaggio che “ognuno può diventare quello che sogna di essere” e lo fa mettendo al lavoro l’eccellenza creativa sotto ogni punto di vista, dalla splendida e dinamica trama all’animazione computerizzata strabiliante e dettagliatissima, che rende il pelo dei personaggi di una morbidezza mai vista e li rende genuinamente simpatici grazie alla varietà di espressioni facciali raggiunta.
Sotto il profilo tecnico, la supervisione di garanzia del boss John Lasseter riunisce i registi di “Bolt”, “Rapunzel” e “Ralph Spaccatutto” con i produttori dei due successi premiati con l’Oscar “Big Hero 6” e “Frozen”, che è ad oggi il cartone più redditizio di sempre.
Per quanto riguarda il doppiaggio, la coniglietta ottimista e l’astuta volpe nella versione originale hanno le voci di Ginnifer Goodwin (la Biancaneve di “C’era una Volta”) e di Jason Bateman (“Arrested Development”) e l’irresistibile cast di personaggi secondari in italiano è doppiato da voci famose come Massimo Lopez, Paolo Ruffini e Diego Abatantuono.
C’è anche la partecipazione della popstar Shakira che attraverso il suo alter ego animato Gazzelle movimenta i titoli di coda con la trascinante canzone “Try Everything”.
Attraverso le avventure di formazione dei due formidabili protagonisti, bambini ed adulti possono godersi un’ora e mezza di sano divertimento condito da spunti di riflessione non banali, con un film che ribalta il sentimento di sopraffazione sociale che sembra prevalere nel mondo di oggi.
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