Che i doppiatori italiani siano tra i migliori al mondo è un’affermazione che sentiamo ripetere da molto tempo, praticamente da sempre, e probabilmente corrisponde alla verità. È anche per questo che la questione che stiamo per affrontare sarebbe stata impensabile fino a qualche tempo fa. Ma con l’arrivo di internet e la globalizzazione dei media la situazione è cambiata, e il numero delle persone – soprattutto i giovani – abituati a vedere film e serie TV (o a giocare videogames) in lingua originale, è vertiginosamente salito. Tra le cause c’è senz’altro anche la sempre più diffusa (e deprecabile) abitudine alla pirateria, che ha come premessa la disponibilità a vedere i prodotti di fiction nella loro lingua d’origine, generalmente sottotitolati.
La conseguenza? Sembra suggerirla un articolo di Repubblica.it: la richiesta di proiezioni in lingua originale, e le dimensioni del loro pubblico, continuano ad aumentare. L’esempio attuale più interessante è quello di Django Unchained: il nuovo film di Quentin Tarantino è in programmazione a Roma in 1 sala in lingua originale e in 47 sale in versione italiana. Le proiezioni dell’unica sala sono sempre affollatissime, al punto che è quasi difficile trovare un biglietto.
Abbiamo chiesto un parere sulla questione a Francesco Bulckaen, storico doppiatore di moltissimi attori internazionali fra cui Ewan McGregor e Ethan Hawke, attualmente impegnato a dare voce a quest’ultimo nell’horror Sinister, in arrivo a marzo. Francesco non è in generale contrario alla possibilità di vedere i film anche in lingua originale, ma fa specificamente riferimento ai film asiatici. «Qualche anno fa mi capitò di vedere in lingua originale un film asiatico, Lanterne rosse, doppiato benissimo in italiano. Ecco: in quel caso specifico ero d’accordo nel vedere il film anche in lingua originale perché la questione era legata alle sonorità. Il popolo cinese emette un’altra tipologia di suoni che è strettamente legata a tutto quello che vedi nel film. In questo senso con il doppiaggio, per quanto fosse ottimo, si andava a perdere quella piccola parte del carattere del film, essendo fondato su una base sonora differente dalla nostra. È questo quello che si può perdere al massimo, ma non la qualità della recitazione, quello è fuori discussione».
A questo punto, dopo il “caso” Django Unchained, segnaliamo che un altro film molto atteso – Les Misérables – approda in questi giorni in Italia in versione originale con i sottotitoli italiani, essendo un musical praticamente senza parti parlate, o in cui comunque parlato e cantato si confondono. Infine, non possiamo dimenticare le moltissime polemiche scatenate dal doppiaggio di Pierfrancesco Favino in Lincoln, secondo molti non all’altezza della situazione. I tempi sono dunque maturi per un sondaggio. Vi chiediamo: voi preferireste vedere i nuovi film in lingua originale (sottotitolata) o doppiati in sala?
[poll id=”900″]Foto: Kikapress
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