È proprio come Rocky, il suo personaggio più amato, Sylvester Stallone. Sembra sempre sul punto di cadere, di essere sconfitto, eppure si rialza sempre. Rinato qualche anno fa, con gli ultimi capitoli delle saghe dei suoi eroi storici, Rocky e Rambo, e per tutti già destinato al dimenticatoio, Sly si è risollevato come Rocky dal tappeto prima che l’arbitro abbia contato fino a dieci. La sua nuova rinascita si chiama I Mercenari. Ma potrebbe benissimo chiamarsi “the last action heroes”: in scena c’è infatti un all-star game dei migliori eroi d’azione delle ultime tre generazioni per un colossale omaggio a un genere che forse non c’è più. Basta scorrere i nomi: in una scena c’è persino Arnold Schwarzenegger, quello che negli anni Ottanta era il suo rivale numero uno in fatto di muscoli e azione. E poi c’è Dolph Lundgren, che con Stallone sullo schermo si è battuto davvero, visto che tutti lo ricordano come l’Ivan Drago “ti spiezzo in due” di Rocky IV. C’è Mickey Rourke, che negli anni Ottanta era rivale di Stallone solo in quanto sex symbol, frequentava altri ruoli, ma poi sul ring le buscava davvero, ed è diventato guerriero anche sullo schermo in questi anni, con The Wrestler e Iron Man 2. E poi Bruce Willis, che ha raccolto il testimone da Sly come uomo d’azione negli anni Novanta, quando la carriera di Rambo cominciava a scemare, Jet Li, specialista d’azione all’orientale, e Jason Statham, il perfetto action hero dei giorni nostri. Tutti insieme appassionatamente per una storia che Stallone, come ai tempi del primo Rocky e del primo Rambo, ha scritto in prima persona e voluto con forza. “Expendables” significa “sacrificabili”: personaggi che non hanno niente da perdere, e che possono lanciarsi in operazioni apparentemente disperate che nessuno farebbe al loro posto. Al centro del film c’è infatti un gruppo di mercenari che viene riunito per una missione in un’isola del Sud America, allo scopo di rovesciare il terribile dittatore locale (Eric Roberts). Una volta arrivati sul posto, i nostri eroi capiscono che l’impresa è ancora più complicata per via di una serie di intrighi e tradimenti (c’è di mezzo il traffico di droga e per questo il dittatore è appoggiato degli americani). La loro missione iniziale diventerà ancora più ardua: in ballo c’è una vita innocente da salvare, quella della figlia del dittatore, che si è schierata con il popolo. Se Rocky Balboa era un nostalgico addio al suo eroe più famoso, I Mercenari sembra voler essere un omaggio nostalgico verso un intero genere, il cinema d’azione, come oggi non lo si fa più: violento, muscolare, fatto di uomini veri e duri, di corpi allenati e segnati dalle battaglie. «Il cinema d’azione è mutato, oggi si fa con il blue screen, il 3D» ha dichiarato Stallone. «Dopo Avatar, che è andato oltre ogni limite dell’immaginazione, spero ritornino i veri uomini, quelli che mettono a rischio, anche di fronte alla cinepresa, il loro corpo. Eroi spesso con l’anima ammaccata come erano Rambo e Rocky».L’attesa è tutta per la scena in cui Sly e Schwarzy si ritrovano uno di fronte all’altro, solo per qualche minuto. Avviene in una chiesa, dove il personaggio di Bruce Willis, colui che ingaggia Stallone e la sua banda, è indeciso tra la sua e un’altra squadra, quella capitanata da Schwarzenegger, che fa il suo ingresso a sorpresa. Come tra i due attori, anche tra i due personaggi un tempo c’era una grande rivalità. E la tensione si sente. Stemperata dalla battuta, pronunciata da Stallone: «Lui non parteciperà alla missione, è troppo occupato. Vuole diventare Presidente».
Regia: Sylvester Stallone
Interpreti: Sylvester Stallone, Mickey Rourke, Jason Statham, Bruce Willis, Jet Li, Dolph Lundgren, Eric Roberts, Arnold Schwarzenegger
Trama: Un gruppo di mercenari si reca in un’isola del Sud America per rovesciare un pericoloso dittatore. Ma la missione si rivelerà più complicata del previsto…
Online: www.theexpendablesmovie.net
La scheda è pubblicata su Best Movie di settembre a pag. 100
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