Il 3D ha riportato migliaia di italiani nelle sale cinematografiche, innescato veri fenomeni mediatici e un vivace interesse. Ora arriva tra le mura domestiche. Vi proponiamo un viaggio a 360°, tra, storia, ultime tappe, punti di vista e prodotti. Lo speciale è stato pubblicato sul numero di maggio 2010 di TRADE CONSUMER ELECTRONICS, mensile specializzato di Editoriale Duesse.
(Segue da) Il 3D è la tecnologia che più di tutte, negli ultimi tempi, ha scatenato un diffuso interesse, tanto da trovare ampi spazi sia sui principali quotidiani, sia nei telegiornali nazionali. Mai una tecnologia legata al mondo dell’audio video ha generato un richiamo di interesse così diffuso. Il 3D ha dalla sua parte una facilità di comprensione e di impatto che le altre tecnologie che l’hanno preceduto non avevano. Oggi chiunque, guardando un video in 3D, percepisce subito la netta differenza rispetto ai classici filmati bidimensionali. Come ogni novità, anche il 3D è accompagnato da situazioni che generano qualche incomprensione sulle sue caratteristiche. Ci riferiamo in primo luogo ai possibili danni alla vista provocati dall’utilizzo degli occhialini, allarme generalizzato esploso ingiustificatamente a inizio marzo, tra l’altro solo nel nostro Paese. In queste pagine abbiamo voluto cercare di fare il punto sulla situazione attuale della tecnologia del 3D, andando a toccare gli aspetti che più di tutti sono sotto osservazione, dalle conseguenze sulla vista, alle tecnologie utilizzate per la visione dei filmati, fino alle previsioni di vendita per i prossimi anni, finendo con lanciare uno sguardo al mondo parallelo del cinema tridimensionale, che ha funzionato e funzionerà da volano anche all’intrattenimento 3D tra le mura di casa. E permettendoci, per finire, di abbozzare anche una gallery di tutto quello che il 3D domestico può rappresentare, già oggi.
TV 3D
La molla che ha generato tanta attesa al lancio dei primi Tv con funzionalità 3D deriva dalla conoscenza, da parte dei consumatori finali, di quanto sia immediata e spettacolare questa tecnologia, proprio perché già milioni di italiani l’hanno sperimentata e apprezzata nelle sale cinematografiche. Inutile dilungarsi sui titoli 3D già apparsi nei cinema, anche se ad Avatar spetta un posto d’onore, quello che ha permesso di creare un vivace sottobosco di attesa e di aspettativa così forte è stata la possibilità di recarsi in un cinema e avvicinarsi così all’esperienza della terza dimensione cinematografica in modo assolutamente semplice. In Italia, al lancio della pellicola di Cameron erano già oltre 450 le sale 3D ready, e, sebbene una buona parte siano ubicate nelle regioni del Nord, la collocazione di questi esercizi si può considerare piuttosto omogenea su tutto il nostro Paese, con le uniche eccezioni di Molise e Basilicata che al momento del lancio del film di Avatar non offrivano ancora sale compatibili con la proiezione 3D. È quindi possibile affermare che esiste una buona fetta di popolazione che ha quanto meno una fortissima curiosità, anche in ambito domestico, per le funzionalità 3D.
La società di ricerche di mercato iSuppli ha previsto che entro il 2015 a livello mondiale, le spedizioni di Tv 3D raggiungeranno le 78 milioni di unità segnando una crescita dell’80% rispetto ai 4,2 milioni previsti per il 2010. I ricavi da queste spedizioni raggiungeranno i 47,5 miliardi di euro, una crescita di un fattore pari a nove rispetto ai 5,5 miliardi previsti per il 2010. Al momento sono quattro i produttori che inizieranno ad inserire nella propria gamma prodotti 3D, ovvero LG, Panasonic, Samsung e Sony, mentre Philips, Sharp e Toshiba arriveranno sul mercato a seguire. Sebbene questo segmento sia ancora tutto da sviluppare e da confermare, iSuppli è confidente che per la forte spinta data dai produttori si avrà una competizione intensa che andrà a riflettersi pesantemente sul prezzo di vendita. Infatti l’istituto di ricerca stima che il prezzo medio globale per i Tv 3D scenderà nei prossimi anni a 620 euro contro una stima di 1.350 euro del 2010. Le previsioni di iSuppli prevedono che, alla luce di un gap di prezzo di circa 450-550 euro in più rispetto a un corrispettivo Tv 2D a retroilluminazione Led, fino al 2011 compreso questo segmento si rivolgerà prevalentemente agli “early adopters”, ma dal 2012 le vendite inizieranno ad allargarsi a un vasto target di consumatori, grazie anche, non nascondiamolo, alla prevista caduta del prezzo medio ma pure al sempre più consistente basket di offerta di contenuti, che già ora vede diversi broadcaster impegnati a livello internazionale verso un’offerta di palinsesti in 3D, come ESPN, DirectTV, BSkyB e SkyLife, anche di eventi di richiamo come le partite dei Mondiali. Infine il mondo del game sarà un altro settore che potrà beneficiare rapidamente e prepotentemente degli effetti 3D. Potenzialmente ogni videogioco è infatti già pronto per essere renderizzato in 3D e tramite Pc o con un aggiornamento della PS3 si potrà beneficiare di questa tecnologia anche per il settore videoludico.
LA PAURA DEL 3D
La diffusione di film in 3D ha alimentato all’inizio d’anno un certo allarmismo tra i consumatori riguardo ad eventuali danni all’apparato visivo. Dopo che un episodio ha raggiunto le prime pagine dei principali quotidiani nazionali per un allarme venutosi a creare in un cinema del capoluogo lombardo, la Società Oftalmologa Italiana (SOI) ha ritenuto necessario intervenire sull’argomento sottolineando come la visione 3D sia una tecnologia introdotta nel cinema da oltre 40 anni senza aver mai generato problematiche alle diverse centinaia di milioni di spettatori. Le rassicurazioni sono arrivate anche dal presidente dell’associazione Matteo Piovella che ha dichiarato: «Il 3D nelle sale cinematografiche di oggi è valutato privo di effetti negativi per l’apparato visivo. E’ bene tenere presenti tre semplici regole, ovvero utilizzare occhiali polarizzanti monouso, informare correttamente le persone soggette a penalizzazioni visive in uno dei due occhi circa l’impossibilità di fruire a pieno dell’effetto 3D – in Italia sono circa 1 milione – e reintrodurre i classici 15 minuti di intervallo tra il primo e il secondo tempo». Inoltre la SOI ha espresso la propria perplessità persino sulla limitazione della visione 3D ai bambini sotto i 6 anni sottolineando come il senso di stereopsi e di visione binoculare si sviluppano a 4 mesi d’età, i bambini di 3 anni hanno una migliore capacità di accomodazione, fino a 10 volte migliore di un ragazzo di soli 21 anni e inoltre, eventuali anomalie scaturite durante la visione devono essere interpretate come un’indicazione per l’effettuazione di una visita oculistica. Su questo tema sono in corso delle riunioni presso il Ministero della Sanità con la partecipazione della varie associazioni – tra cui Andec e Anec – proprio volte a una verifica serena e non allarmistica del caso milanese.
UN NUOVO ACCESSORIO: GLI OCCHIALINI
Gli occhiali sono l’anello di congiunzione tra il video in 3D e l’utente e pertanto rivestono un ruolo determinante nella visione dei filmati. Sostanzialmente si hanno due grosse categorie di occhiali per la visione del 3D, se si escludono ovviamente i vecchi anaglifi. Le versioni attuali si suddividono in base alla tecnologia utilizzata: attivi e passivi. Le versioni passive fanno uso di lenti polarizzate. Concettualmente sono molto semplici e consentono di mantenere contenuto il costo di ogni singolo paio di occhiali, e sono soluzioni adottate, con alcune leggere differenze, da Real D e nelle sale IMAX 3D. Di contro, questa tecnologia necessita di schermi opportuni per permetterne una resa ottimale. Leggermente diverso è invece l’approccio adottato dai laboratori della Dolby. Infatti invece di adottare semplici lenti polarizzate, fanno uso di più sofisticate lenti interferenziali multi banda, che in termini semplici, consentono di “filtrare” le immagini relative all’occhio destro e sinistro basandosi su alcune proprietà della luce e delle caratteristiche di sensibilità del nostro occhio; questa soluzione consente di eliminare i problemi irrisolti delle lenti polarizzate che di fatto necessitano di limitati movimenti della testa per mantenere un effetto 3D ottimale. Infine i modelli attivi, proposti da X Pand utilizzano un sistema ancora più raffinato. Le lenti infatti, non sono semplici filtri, ma veri e propri otturatori Lcd che si chiudono e si aprono in perfetta sincronia con le immagini proiettate a video. Ciò porta a un peso maggiore degli occhiali e a un incremento del costo per ogni singola unità, ma ha il vantaggio di poter utilizzare l’occhiale su qualsiasi tipo di schermo. Sul fronte home, entrambe le tecnologie possono essere utilizzate, ma il sistema passivo implica dover rinunciare alla risoluzione Full Hd. Con la tecnologia attiva la definzione dello schermo invece viene utilizzata al pieno delle sue caratteristiche. Tutti i produttori, attualmente sembrano prediligere proprio questa soluzione, sebbene comporti un sensibile aumento del prezzo totale, si parla per ora di 80/100 euro. Il futuro sembra invece tracciare dei prodotti senza nessun accessorio. (Continua)
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