Oggi pubblichiamo la quarantatreesima puntata del nostro approfondimento sulla storia degli Effetti speciali al cinema, con cui ripercorriamo alcuni dei momenti più memorabili passati sul grande schermo.
Un altro prodigio della computer grafica è stato compiuto da David Fincher ne Il curioso caso di Benjamin Button (2008), dove, con l’aiuto della computer grafica, della performance capture e del make up, ha saputo addirittura accelerare lo scorrere del tempo facendo invecchiare Brad Pitt e Cate Blanchett di oltre 40 anni.
A dare vita alla miracolose metamorfosi è stata la Digital Domain grazie all’uso di un sistema di ripresa 3D chiamato Contour che consente di digitalizzare i movimenti dell’attore: un perfezionamento ulteriore della tecnica già impiegata da Robert Zemeckis per i suoi film d’animazione Polar Express, A Christmas Carol e La leggenda di Beowulf.
Fu così che per la prima volta nella storia del cinema un personaggio realizzato con la tecnica della performance capture ingannò il pubblico dando l’impressione di essere una persona reale, cioè non realizzata in CGI (diversamente per esempio dal Gollum de Il Signore degli anelli – creato con la motion capture – e, naturalmente, dai personaggi animati di Robert Zemeckis). Sulla stessa linea si posizionano anche i Na’Vi di Avatar che, seppur dalle sembianze non umane come Gollum, sono stati fatti talmente bene da sembrare attori filmati dal vivo.
Invecchiare Brad Pitt
Per cominciare sono stati fatti calchi al volto di Brad Pitt e da quelli realizzate sculture d’argilla e maschere di silicone sulle quali i truccatori hanno lavorato per dare vita a maquette (modelli) di un Brad Pitt ultra sessantenne. Un processo questo che prende il nome di digital make up poiché i modelli creati vengono trasposti su computer con uno scanner 3D e animati poi con la CGI, con un effetto di incredibile realismo.
In seconda battuta sono state realizzate riprese al volto di Brad Pitt con la tecnica della performance capture. Associando le espressioni dell’attore ai modelli del volto elaborato in CGI si è ottenuto l’incredibile risultato visto poi sul grande schermo.
A recitare sul set nel ruolo di Benjamin Button ultrasessantenne sono stati tre diversi attori, scelti per le loro caratteristiche fisiche (uno di loro per esempio,Peter D. Badalamenti II, è alto 1,35 metri).
Questi ultimi recitavano indossando un copricapo blu che facilitava poi in fase di post produzione la sostituzione del volto digitalizzato di Brad Pitt. In poche parole il personaggio di Benjamin Button mostra il corpo di quegli attori e la testa di Brad Pitt realizzata in computer grafica attraverso la performance capture.
Per quanto riguarda le fasi intermedie di invecchiamento ci si è affidati invece a un minuzioso make up e alle sofisticate maschere di silicone applicate al volto di Brad Pitt e Cate Blanchett, invecchiata anch’ella di oltre 40 anni.
Due video che mostrano il making of di Benjamin Button:
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