Cinema ad effetto: L'Apocalisse di Terminator (Puntata 28)
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Cinema ad effetto: L’Apocalisse di Terminator (Puntata 28)

Storia degli effetti speciali – Animatronica, make up e morphnig: queste le armi usate da James Cameron per il secondo film della sua celebre saga con protagonista Arnold Schwarzenegger

Cinema ad effetto: L’Apocalisse di Terminator (Puntata 28)

Storia degli effetti speciali – Animatronica, make up e morphnig: queste le armi usate da James Cameron per il secondo film della sua celebre saga con protagonista Arnold Schwarzenegger

Oggi pubblichiamo la ventottesima puntata del nostro approfondimento sulla storia degli Effetti speciali al cinema, con cui ripercorriamo alcuni dei momenti più memorabili passati sul grande schermo

Due anni dopo The Abyss (1989), una guerra apocalittica tra uomini e macchine tenne col fiato sospeso milioni di spettatori. Era il 1991 quando sul grande schermo fece il suo ritorno il Terminator di James Cameron. Con Terminator 2: Il giorno del giudizio il regista spinse ancora un passo avanti gli effetti digitali realizzati fino a quel momento e, dopo aver creato uno dei più memorabili cattivi affidandolo ai muscoli e alla mascella di Arnold Schwarzenegger, diede vita a un nuovo spietato villain robotico: il T1000, con il volto di Robert Patrick. E proprio su quest’ultimo si concentrò il lavoro digitale della Industrial Light & Magic (celebre studio di effetti speciali fondato nel 1977 da George Lucas) che permise a questa macchina, composta da una lega “polimetallico mimetica”, di liquefarsi e ricomporsi a piacimento attraversando sbarre d’acciaio e prendendo le sembianze di chiunque. A permetterlo fu un utilizzo del morphnig (tecnica inaugurata nel film Willow, di cui vi abbiamo parlato nella puntata “Arriva il morphing con Willow“) mai così sofisticato che seppe entusiasmare il pubblico di tutto il mondo.

Accanto alle nuove tecniche digitali Cameron non potè rinunciare anche agli effetti più tradizionali che furono affidati ancora una volta (come nel primo Terminator) alle mani esperte di Stan Winston (mago dell’animatronica, scomparso nel 2008, che ha lavorato per film importanti come Aliens, Edward mani di forbice e tutta la saga di Jurassic Park)  che migliorò l’aspetto dell’endoscheletro del T800 e diede vita, insieme alla Fantasy II di Peter Kleinow, a un esercito di questi “angeli della morte” iper tecnologici per la memorabile battaglia del giorno del giudizio (2029 d.C.) che si vede in un  flash forward all’inizio del film. Nella scena in cui il T1000, dopo esser stato congelato e distrutto dalla granata si rimonta, tutte le gocce di metallo liquido che sembrano muoversi di volontà propria in realtà sono solo gocce di mercurio che scivolano su piani inclinati.
A “maciullare” ripetutamente la faccia di Schwarzenegger invece fu il team di abili truccatori che facendo la somma di tutte le sedute di make up tennero “sotto i ferri” il futuro Governatore della California per 6 giorni!

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Arnold Schwarzenegger truccato per diventare il Terminator T800

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Il T1000 di Robert Patrick esce indenne da un incendio

Clicca qui per la scena inziale del flashforward con la battaglia del giorno del giudizio in cui compaiono i Terminator animatronici realizzati da Stan Winston

Clcca qui per la scena in cui il T1000 insegue Sarah e John Connor nel manicomio. Al minuto 6:49 un esempio della tecnica del morphing: il T1000 si liquefa e si ricompone

Domani tornate a trovarci per la ventinovesima puntata di Cinema ad effetto I dinosauri “veri” di Jurassic Park

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