Cinema ad effetto: Spielberg chiama E.T. (Puntata 23)
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Cinema ad effetto: Spielberg chiama E.T. (Puntata 23)

Storia effetti speciali - Nel 1982 un extra terrestre rugoso e dagli occhi grandi scioglie i cuori di milioni di spettatori. E' l'animatrone progettato per Spielberg dal nostro Carlo Rambaldi...

Cinema ad effetto: Spielberg chiama E.T. (Puntata 23)

Storia effetti speciali - Nel 1982 un extra terrestre rugoso e dagli occhi grandi scioglie i cuori di milioni di spettatori. E' l'animatrone progettato per Spielberg dal nostro Carlo Rambaldi...

Oggi pubblichiamo la ventitreesima puntata del nostro approfondimento sulla storia degli Effetti speciali al cinema, con cui ripercorriamo alcuni dei momenti più memorabili passati sul grande schermo

Nel 1982, fece la sua comparsa sul grande schermo un personaggio destinato a conquistare milioni di spettatori e a rimanere stampato nelle memorie: l’alieno E.T.. E ancora una volta è il progresso ottenuto nel campo degli effetti speciali a contribuire largamente al risultato. Per dare vita alla creatura che aveva in mente, Steven Spielberg richiamò al suo fianco il mago dell’animatronica Carlo Rambaldi, con cui aveva già lavorato per Incontri ravvicinati del terzo tipo (e che a quel tempo aveva già vinto un Oscar per i migliori effetti speciali per Alien – leggi la nostra puntata “Alien-ati da Ridley Scott”). L’obiettivo di Spielberg infatti era che il suo E.T. non sembrasse un alieno qualsiasi, ma che fosse “anatomicamente diverso”. Detto fatto Rambaldi e tutto il team arruolato per dare vita all’alieno assemblarono tre diversi modelli: uno meccanico, uno elettronico e infine una tuta usata dai nani. Ma le sfide più impegnative furono quelle di rendere credibili i movimenti della bocca e della lingua e di creare due occhioni capaci di colpire al cuore gli spettatori e per i quali Spielberg mobilitò addirittura l’Eye Institute. Con oltre ottantasette punti di movimento (di cui dieci solo nella faccia) questo mostriciattolo rugoso divenne il più sofisticato della sua specie assicurando al film una delle sue quattro statuette d’oro, quella, ovviamente, per gli effetti speciali. Una curiosità è che Rambaldi studiò il volto di E.T. ispirandosi, come era solito fare per le sue creazioni, al mondo animale, in questo caso ai gatti. Leggenda vuole che Rambaldi prese spunto anche dai tratti somatici (pensate un po’!) di Albert Einstein ed Ernest Hemingway…

E.T. – l’extra terrestre, La mitica scena del volo in bicicletta

E.T. – L’extra terrestre

Il film fu ri-distribuito nel 2002, in occasione del suo 20esimo anniversario con nuove scene ed effetti speciali migliorati

Domani tornate a trovarci per la ventiquattresima puntata di Cinema ad effetto

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Leggi la puntata precedente “Tron, quando entra in gioco il computer”

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