Oggi pubblichiamo la quarantaquattresima puntata del nostro approfondimento sulla storia degli Effetti speciali al cinema, con cui ripercorriamo alcuni dei momenti più memorabili passati sul grande schermo.
Abbiamo già ripercorso la storia di uno dei colossi nel campo dell’industria degli effetti speciali con la nostra puntata sulla mitica Industrial Light & Magic di George Lucas, che dal 1977 a oggi ha dato vita a saghe come Star Wars, Jurassic Park, Terminator e tantissime altre. Ora puntiamo l’obiettivo anche su un altro dei capisaldi del settore: la Weta Workshop.
Correva l’anno 1987 quando Richard Taylor e Tania Rodger fondarono la RT Effects, che getterà le basi della Weta (dal termine Maori che indica alcune specie di grandi cavallette che si trovano esclusivamente in Nuova Zelanda). Fondata nel 1993 insieme ai registi neozelandesi Peter Jackson e Jamie Selkirk, la Weta si è organizzata in due divisioni: Weta Digital (per gli effetti digitali) e Weta Workshop (per gli effetti di tipo “fisico” come miniature, modellini e diorama – ovvero ambientazioni in scala).
Situata nella periferia di Wellington, in Nuova Zelanda, dove occupa una superficie di 65 mila metri quadrati, la Weta è diventata davvero di casa a Hollywood, per cui ha contribuito a creare alcuni dei migliori effetti speciali degli ultimi due decenni. Nel numerosissimo team di artisti e tecnici che la compongono esiste anche un nutrito numero di italiani che si occupano in special modo di programmazione, modellazione, animazione digitale e compositing.
Dai primi passi alla fama
Tra i primi lavori eseguiti dalla società ci furono i film diretti da Jackson Creature del cielo e Sospesi nel tempo con Michael J. Fox, che fu la prima produzione hollywoodiana targata Weta che ci lavorò per oltre un anno dando vita alle creature, al make up e agli effetti digitali.
Ma fu nel 2001 che il nome della Weta si fece strada nel mondo, grazie alla trilogia del Signore degli anelli, che divenne subito il vero e proprio film simbolo della Weta e di cui l’azienda si occupò sia dal punto di vista degli effetti digitali che di quelli fisici: dalle protesi, alle miniature, al design, alle miniature e le armi.
Altri grandi titoli che portano anche la firma della Weta sono King Kong, Io, Robot, X Men: Conflitto finale, Eragon, Un ponte per Terabithia, Fantastici 4 e Silver Surfer, The Water Horse, Jumper, Ultimatum alla Terra, 30 giorni di buio, Daybreakers, District 9 e Amabili resti.
Make up, costumi, modellini, miniature, oggetti di scena, veicoli, armi e naturalmente CGI: alla Weta anche il più fantasioso degli sceneggiatori sa di poter trovare pane per i propri denti e di poter pescare a piene mani dalle professionalità più disparate per far sì che le proprie fantasie, scritte solo sulla carta, prendano vita e finiscano per stupire persino lui…
I personaggi icona: Gollum, King Kong e il robot Sonny
Tra i personaggi icona rimasti nell’immaginario del pubblico e che hanno visto i loro natali in quel della Weta vanno citati senza dubbio il Gollum della Trilogia dell’anello e il gorillone di King Kong, entrambi animati grazie alla motion capture (tecnica inaugurata al cinema da Final Fantasy), che si mescola qui al processo tradizionale di keyframing (ovvero il processo di animazione digitale) dando vita alla cosiddetta rotoanimation (la correzione fotogramma per fotogramma dell’animazione). Sotto la pellaccia digitale del mostriciattolo in cerca del suo tesssoro e sotto la pelliccia del gorilla venuto da Skull Island si cela l’attore Andy Serkis, i cui movimenti sono stati registrati e trasformati in immagini in CGI.
Non si è ricorso invece alla motion capture per il robot di Io, Robot, per il quale il personaggio di Sonny è stato animato in CGI semplicemente prendendo come modello i movimenti sul set dell’attore Alan Tudyk.
Il Signore degli anelli, Gollum e la motion capture
Io, Robot – Scena dell’interrogatorio di Sonny
Un arsenale di armi e veicoli
Tra i veicoli più celebri realizzati dalla Weta ci sono il Warthog (la jeep corazzata) dei cortometraggi dedicati alla serie di videogiochi Halo di Microsoft e i mezzi alieni visti in District 9 di Neil Blomkamp.
Tantissimi anche i modellini e le miniature realizzate dalla Weta, come i castelli, le ambientazioni, i villaggi della Trilogia dell’Anello o delle Cronache di Narnia – Il principe Caspian, le navi di Master and Commander di Peter Weir e il treno a vapore de La leggenda di Zorro di Martin Campbell.
E si potrebbe senza dubbio arruolare un esercito di proporzioni colossali mettendo insieme le oltre 15 mila armi realizzate per le guerre e gli scontri a fuoco dei già citati King Kong, Il Signore degli anelli, Master and Commander, Narnia e ancora L’ultimo Samurai, Hellboy, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo e per ultimi District 9 e Avatar, ultimo grande successo valso alla Weta anche un premio Oscar.
Far esplodere il Golden Gate Bridge
La bacchetta magica della Weta non ha risparmiato nemmeno il Golden Gate Bridge di San Francisco: per la scena di X-Men 3 – Conflitto finale, in cui Magneto fa esplodere il celebre ponte rosso e per la quale la Weta ha speso un sesto del budget a disposizione per il film, realizzando sia immagini in CGI che un’accurata miniatura. Notevole anche l’effetto “ringiovanimento” realizzato per la scena in cui Magneto (Ian McKellen) e Xavier (Patrick Stewart) vanno a trovare Jean Grey (Famke Janssen) all’inizio del film.
X-Men: Conflitto finale – Scena Golden Gate Bridge
Avatar, un lavoro kolossale
Ultimo grande impegno della Weta Digital è stato quello rappresentato del colossal dei colossal: Avatar. Una lavorazione durata oltre 7 anni per il suo regista James Cameron che ha affidato la realizzazione degli effetti digitale del “film più complesso cha abbia mai girato” sia alla Weta che alla ILM, che si sono spartite il lavoro per dare vita al mondo in CGI di Pandora.
Per farlo sono state necessarie alcune significative innovazioni nell’illuminazione, nell’ombreggiatura e nel rendering che hanno consentito di creare un mondo foto realistico, alieno nei dettagli, ma del tutto naturale nelle apparenze. Per dare un’idea della mole del lavoro dietro a questo progetto basti pensare che la Weta ha dovuto utilizzare un petabyte (mille terabyte) di memoria digitale per tutti gli elementi del film realizzati con la CGI (la miriade di piante, animali, insetti, rocce ecc.). Per fare un paragone comprensibile ai comuni mortali che non parlano la “lingua binaria” si può dire che Titanic ha richiesto due terabyte di memoria per creare (e affondare) la nave e le migliaia di passeggeri, circa 1/500 della memoria utilizzata per Avatar.
Effetti da Oscar e lavori in corso
Lo sforzo impiegato negli anni non è certo passato inosservato all’Academy che ha premiato la società di Peter Jackson con 6 premi Oscar, che si aggiungono a numerosi altri riconoscimenti, tra cui 5 Bafta. Tra i progetti in corso ci sono l’attesissimo e pluririmandato Lo Hobbit, il nuovo kolossal prodotto da Peter Jackson e diretto da Guillermo del Toro che uscirà in due parti previste nel 2011 e nel 2012, e Tintin, il reporter protagonista dei fumetti del belga Hergé che Steven Spielberg e Peter Jackson trasporranno in una trilogia girata con la tecnica del motion capture.
Di seguito tutto l’elenco dei premi Oscar e dei Bafta conquistati dalla Weta:
2010
Academy Award® – Best Visual Effects
Avatar
BAFTA® – Special Visual Effects
Avatar
2006
Academy Award® – Best Visual Effects
King Kong
BAFTA® – Visual Effects
King Kong
2005
Academy Award® Nomination – Best Visual Effects
I, Robot
2004
Academy Award® – Best Visual Effects
The Lord of the Rings: The Return of the King
Academy Award® – Technical Achievement Award for Gollum
The Lord of the Rings: The Return of the King
BAFTA® – Best Visual Effects
The Lord of the Rings: The Return of the King
2003
Academy Award® – Best Visual Effects
The Lord of the Rings: The Two Towers
BAFTA® – Best Visual Effects
The Lord of the Rings: The Two Towers
2002
Academy Award® – Best Visual Effects
The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
BAFTA® – Best Visual Effects
The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Tornate a trovarci per la quarantacinquesima puntata di Cinema ad effetto, dedicata ad Avatar di James Cameron
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