Capitolo 2 del Diario dal set di Dark Resurrection Volume 2, il secondo capitolo della saga realizzata da un gruppo di fan italiani di Star Wars. Ogni settimana in esclusiva per i lettori di Best Movie gli aggiornamenti del regista Angelo Licata riguardo alla lavorazione del “Guerre Stellari made in Italy”.
Durante la fase di scrittura, spesso, nella mia mente i personaggi hanno già un volto. È un sistema che mi facilita la caratterizzazione del personaggio stesso, e mi permette di immaginarlo con più precisione. Naturalmente scrivere un ruolo immaginando che il personaggio sia un tipo alla Sean Connery, o alla Tom Cruise, giusto per fare un esempio, di certo non facilita il casting. La cosa che faccio più spesso è creare un personaggio basandomi su qualcuno che ho conosciuto personalmente e, come nel caso del Volume 1, non è detto che siano tutti attori di professione! Quando il Volume 1 è stato ultimato, infatti, il casting per il 90% comprendeva amici e parenti. E io sono fiero del risultato nonostante tutto: credo fermamente che alcuni di loro abbiano dimostrato un grande talento.
Per il Volume 2 invece, potendo disporre di molta più visibilità, sapevo che era possibile effettuare un casting vero e proprio; ma ancora una volta non ho precluso la possibilità di parteciparvi a chi non era attore di professione. Dark Resurrection è e deve restare un film fatto con passione e da appassionati, e questo comprende anche chi vi recita.
Organizzare un casting per Dark Resurrection, però, presenta alcune anomalie: la più evidente rispetto alle produzioni che dispongono di budget alti è che non è possibile pianificare tutte le riprese del Volume 2: DR non si può girare in un blocco unico. È quindi necessario trovare attori per il blocco di film che si sta realizzando in quel momento, non sapendo a volte neanche di preciso quando si girerà o quando si potrà continuare con il blocco successivo. In ogni caso, con i fondi disponibili, decidemmo di girare il prologo, ovvero l’antefatto che racconta del passaggio al lato oscuro di Sorran.
Ecco un breve riassunto della trama del prologo:
“Sono ormai trent’anni che Sorran vaga per la galassia alla ricerca del pianeta Eron, un luogo in cui, secondo le leggende, fu eretto un tempio capace di dare infinita conoscenza a chi ne avrebbe aperto il sigillo. Durante questa ricerca ossessiva, Sorran ed i suoi allievi si imbattono nel relitto di una nave eroniana, la Resurrection. Ignorando i pericoli che essa racchiude egli ordina l’abbordaggio ed inizia così una avventurosa esplorazione che porterà Sorran di fronte ad un terribile segreto, ed i suoi allievi a combattere per la loro vita.”
Avendo già Sorran (Giuseppe Licata) come attore confermato ed ormai assolutamente padrone del suo personaggio, ci mancavano in questo caso tutta una serie di personaggi totalmente inediti. Gli ufficiali della Kobegalon – la nave della Repubblica Jedana al servizio di Sorran -, il suo equipaggio, e naturalmente il gruppo scelto di Maestri ed Allievi Jedi che avrebbero accompagnato Sorran durante la pericolosa esplorazione.
Avevo già in mente alcuni protagonisti conosciuti durante il lavoro su Roma. Tanto per cominciare, ci tenevo ad avere Fausto Brizzi nel ruolo di Zistor, il maestro più forte del gruppo che avrebbe dimostrato capacità di combattimento uniche ed un grande carisma. Fausto, che per lavoro non fa l’attore, ma è sceneggiatore e regista di fama internazionale, ha preso la proposta con grande serietà e nonostante i suoi numerosi impegni è riuscito anche ad allenarsi ed a preparare una coreografia di combattimento grazie all’aiuto dei coreografi Maurizio Zuppa e Ran Artur Braun.
Un breve ma importante cameo è stato anche quello di un altro notissimo sceneggiatore e regista, Marco Martani.
Per il ruolo dell’agile e velocissima guerriera Nilah avevo bisogno di un’attrice veramente brava e, per aumentare il contrasto con la sua letalità, la immaginavo anche di una bellezza disarmante. Scelsi Elena Cucci, molto conosciuta a livello televisivo, che mi ripagò rispondendo ad una mail in cui avevo allegato la sceneggiatura con un lungo “Sììììììììììììììììììììììììììììììì!”
Elena, come tutti, ha partecipato gratuitamente, ma non si è limitata a venire sul set distante 700 kilometri da casa sua per ben 7 volte, ad allenarsi duramente per le scene di combattimento (facendosi anche molto male!): Elena è diventata lei stessa uno dei produttori associati del film, contribuendo con una generosa donazione.
Avevo già chiuso il ruolo della durissima Syl, Maria Tedei, che con il suo volto incisivo e la sua grande professionalità sarebbe stata perfetta, ma mancavano molti altri ruoli importanti: in particolar modo quello di Thor, l’apprendista di Sorran e ultimo suo legame con la sensibilità umana. Questa ricerca fu davvero difficile e a questo punto un casting divenne assolutamente necessario.
Walter Vacchino, come sempre disponibilissimo, ci prestò una sala del suo prestigioso Teatro Ariston di Sanremo e noi pubblicizzammo il casting esclusivamente sul nostro sito web.
Eppure, il 18 maggio del 2009, l’anfiteatro del teatro era colmo di aspiranti Jedi provenienti da tutta italia!
Sorran (Giuseppe Licata) ed il suo apprendista Thor (Mattia Stancanelli)
Lo sceneggiatore e regista Marco Martani (Jedi Master Ranur)
Il coreografo dei combattimenti Maurizio Zuppa (Jedi Master Zui- Mar- Lee) e Maria Tedei (Syl)
La bella attrice Elena Cucci (Nilah) mentre viene truccata e pettinata prima delle riprese
Il famoso regista Fausto Brizzi (Jedi Master Zistor) con uno degli stuntman di FWF (Fly Without Fear)
Maria Tedei (Syl) Marco Martani (Jedi Master Ranur) e Matteo Arnaldi (Cavaliere Jors)
Leggi la seconda parte del casting
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