La “rivincita” Disney, d’altra parte non sarebbe mai stata così clamorosa se nel 1995 non avesse siglato un accordo con gli allora piccoli studios Pixar (nel 2006 acquisiti da The Walt Disney Company), per distribuire dei prodotti innovativi, interamente basati sulla computer animation, che si sviluppa a partire dagli anni Sessanta, ma trova spazio al cinema solo dagli anni Ottanta. Uno dei primi animatori tradizionali a intraprendere il cammino della computer grafica è il britannico John Halas che nel 1981 produce il corto Dilemma. Nello stesso anno anche Disney si avvale di un sistema di animazione computerizzata, che riesce a combinare i disegni realizzati sul classico rodovetro (il foglio acetato dove tradizionalemente si disegnano i singoli frame) con le scenografie animate dal calcolatore e realizza The Wild Things. In entrambi i casi, tuttavia, si tratta di animazioni bidimensionali, che ricordano gli esordi della storia dei cartoon. Per arrivare a una vera svolta nel mondo dell’animazione bisogna attendere il 1984 e il lavoro degli studi Pixar Animation, che all’epoca erano una divisione della Lucasfilm di George Lucas: The adventures of Sandre and Wally B. A curare gli effetti visivi è uno degli autori più innovativi e significativi dei nostri giorni: John Lasseter (insignito all’ultima Mostra di Venezia con il Leone d’oro alla carriera), che per anni ha lavorato alla Dinsey e ha seguito con estremo interesse la rivoluzionaria impresa del fantascientifico live-action Tron (1982), realizzata dalla Casa di Topolino, con uno strabiliante uso della computer grafica. Con lui nasce l’animazione tridimensionale! Due anni più tardi, infatti sarà proprio Lasseter a scrivere e dirigere il cult Luxo Jr.… Le lampade da tavolo di Luxo Jr. di John Lasseter, interamente create al computer, sono il primo importante esempio di espressività completamente artificiale. Diventeranno il simbolo della Pixar… Ecco svelato il perché della “I” di Pixar a forma di lampadina ballerina (prima di posizionarsi nei titoli di testa salta qua e là tra le altre lettere, proprio come in Luxo Jr.)
Nel 1986 esordisce in sala il bellissimo film di John Lasseter Luxo Jr., che racconta la storia di una giovane lampada giocherellona, che diventerà simobolo della Pixar.
Sempre nel 1986 la Pixar viene resa indipendente da Steve Jobs (co-fondatore di Apple Computer).
Tra le fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo Millennio Disney e Pixar stipulano un accordo per dividere costi di produzione e profitti, anche se la creatività è tutta made in Pixar. Il primo grande successo di questa unione arriva nel 1995 con Toy Story, che incassa nel mondo quasi 362 milioni di dollari. Un risultato ottimo per un’azienda quasi esordiente se si pensa che nel 1991 La Bella e la Bestia Disney (che tornerà in versione 3D nel 2010, clicca qui per saperne di più) incassa nel mondo 377 milioni di dollari!
I soldatini, i cowboy e gli astronauti del piccolo Andy prendono vita nel lungometraggio Pixar Toy Story (1995), che presto arriverà di nuovo al cinema in versione 3D…
Guardate il trailer originale del primo episodio di Toy Story (Pixar, 1995), dove i giocattoli prendono vita.
Due anni più tardi Pixar mette a segno un altro colpo con A Bug’s Life – Megaminimondo (che incassa oltre 363 milioni di dollari nel mondo). La macchina Pixar sembra quindi ben oleata, tanto da incoraggiare anche altre case di produzione a muoversi verso l’animazione “computerizzata”…
Guarda il servizio video In viaggio per cartoonia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA