Nel 1998 ci prova, anche se timidamente, la divisione animazione della DreamWorks. Nello stesso anno, l’azienda fondata da Steven Spielberg (insieme a David Geffen e Jeffrey Katzenberg nel 1994 e da cui è nata dopo 10 anni la DreamWorks Animation, tutt’ora indipendente dopo l’acquisizione di DreamWorks da parte di Paramount nel 2006) infatti sforna contemporaneamente un film d’animazione tradizionale e uno in CGI, rispettivamente Il principe d’Egitto e Z la formica. Il botteghino premia maggiormente la storia di Mosè (218,6 milioni di dollari nel mondo contro i 117,7 della formichina coraggiosa). Fino al 2003 DreamWorks continuerà a viaggiare sul doppio binario, ma dal 2004, dopo lo strabiliante successo della Saga di Shrek (inaugurata nel 2001, con il primo Premio Oscar per il Miglior film d’animazione della storia del cinema e arrivata dopo tre anni al secondo episodio), prenderà definitivamente la strada del CGI, rendondo autonoma la sezione animazione.
L’irriverente Shrek (DreamWorks, 2001), che fa il verso alle fiabe conquista critica e pubblico, aggiudicandosi il primo Oscar per la Categoria Miglior film d’animazione. Qui sotto il trailer del film in lingua originale.
D’altra parte il primo capitolo dell’irriverente serie dedicata all’Orco verde, che sconvolge da cima a fondo il concetto di fiaba incassa 484,4 milioni di dollari nel mondo e il sequel è l’undicesimo miglior incasso di sempre con oltre 919,8 milioni di dollari. Nella classifica, stilata da BoxOfficeMojo, poi, troviamo il terzo capitolo di un’altra saga cult (iniziata nel 2003), che quest’anno è approdata al 3D (mentre Shrek lo farà l’anno prossimo, il 27 agosto 2010, con Shrek e vissero sempre felici e contenti): L’era glaciale 3: L’alba dei dinosauri (della Fox, che nel 2007 consacra sul grande schermo anche due serie tv culto con I simpson – Il film e Alvin superstar – di cui il 29 gennaio vedremo l’atteso sequel) con 878,8 milioni di dollari incassati in tutto il mondo.
Da comparsa, Scrat, lo scoiattolo sfortunato della saga de L’era glaciale, si è rivelato il personaggio più amato della serie. Guardatelo, qui sotto, in questa sua ennesima sfortunata avventura.
Nel 2004 Robert Zemeckis realizza in motion capture (la tecnica in grado di catturare i movimenti di attori in carne e ossa e trasferirli ai disegni animati sul computer) la favola di Natale Polar Express con il suo pupillo Tom Hanks. Per Warner tre anni dopo girerà, con la stessa tecnica, il fantasy 3D La leggenda di Beowulf (2007).
Ecco il trailer de La leggenda di Beowulf (Warner, 2007), realizzato in motion capture da Robert Zemeckis e con protagonista Angelina Jolie.
Nel 2006 anche Warner fa il botto (384,3 milioni di dollari nel mondo) e vince l’Oscar con il suo divertente e commovente cartoon Happy Feet, che ha come protagonisti dei dolcissimi pinguini canterini (che torneranno in una nuova avventura 3D nel 2011). Oltre ai blockbuster, l’animazione continua a essere un linguaggio in grado di raccontare anche storie serie. Tra queste, nel panorama internazionale più recente, ricordiamo i successi di Valzer con Bashir, esempio di documentario d’animazione (Golden globe 2009 per il Miglior film straniero) e Persepolis, film francese del 2007, candidato all’Oscar e ispirato all’omonima graphic novel autobiografica di Marjane Satrapi e Corte Sconta detta Arcana, uno dei più popolari lungometraggi su Corto Maltese. Tuttavia, in questi ultimi anni sono state DreamWorks e Pixar a dividersi i maggiori incassi e a ricevere i più importanti riconoscimenti con film come: Madagascar, Kung Fu Panda e Mostri contro alieni da una parte e Monsters & Co., Alla ricerca di Nemo, Gli Incredibili e Up dall’altra. Ma il 2009 chiude in bellazza con Disney, che corre sui due binari dell’avanguardia grafica e della tradizione con il ritorno all’animazione di Robert Zemeckis per il 3D A Christmas Carol – in sala dal 3 dicembre scorso – (realizzato in Motion Capture) e l’ultimo classico da tradizione La principessa e il ranocchio – in sala dal 18 dicembre.
Guarda il servizio video In viaggio per cartoonia.
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