Inception: le location del film
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Inception: le location del film

Da Tokyo a Los Angeles, ecco le location del film raccontate in dettaglio dai membri del cast

Inception: le location del film

Da Tokyo a Los Angeles, ecco le location del film raccontate in dettaglio dai membri del cast

Pubblichiamo gli estratti del Pressbook ufficiale del film:

Tokyo

Le prime scene sono state girate a Tokyo, dove Saito lancia la sua insolita proposta di affari a Cobb e ad Arthur, dando il via alla storia. Con inizio in un eliporto di un grattacielo, la scena si sposta e comprende vedute aeree dall’elicottero di Saito. Anche se queste scene sembravano abbastanza facili, Brigam racconta, “In realtà è stato molto complicato perché Tokyo ha delle regole molto ferree riguardo all’altezza di volo degli elicotteri.  Per fortuna siamo stati aiutati molto dai funzionari e dagli ufficiali locali che sono stati fantastici con noi.”

“E’ da molto tempo che Chris voleva girare a Tokyo ed abbiamo apprezzato l’opportunità di poterlo fare”, afferma  la Thomas,  “Adoriamo la città; è talmente gigantesca e vibrante che Chris l’ha voluta riproporre in un film”.


Inghilterra

La produzione si è poi spostata in una delle basi operative preferite di Nolan: Cardington, un hangar aereo trasformato, a nord di Londra.  Il palco monumentale è riuscito ad accogliere i set complessi ed enormi che avrebbero messo a dura prova la percezione che ognuno ha riguardo alle dimensioni.

Uno dei set più complicati è stato quello in  cui si è realizzato un lungo corridoio di albergo che è riuscito a ruotare pienamente a 360 gradi per creare l’effetto dell’assenza di gravità.  Disegnarlo e costruirlo ha richiesto una grande collaborazione tra lo scenografo Guy Hendrix Dyas, il direttore degli effetti speciali Chris Corbould, ed il direttore della fotografia Wally Pfister.

I cineasti originariamente avevano pensato di creare un corridoio lungo 40 piedi, ma man mano che il piano si sviluppava, anche la lunghezza è cresciuta, raggiungendo i 100 piedi.  Il corridoio è stato sospeso attaccandolo ad otto massici cerchi concentrici che sono stati intervallati  tra di loro in modo equidistante fuori dalle recinzioni e alimentati da due motori elettrici giganteschi.  “Avevo costruito dei set girevoli nel passato,” aggiunge Corbould, “ma nulla di così grande e veloce.”  Non appena il set è stato pienamente funzionante e girava bene, era in grado di compiere otto rotazioni al  minuto.

Corbould ha collaborato con  Pfister anche per stabilire dove fissare le cineprese sul set girevole.  “Preferisco le cineprese a mano, ma non era proprio possibile tenere la cinepresa mentre stavo sottosopra.” afferma  Pfister.  “Chris Corbould e Bob Hall, del mio settore, hanno escogitato un sistema per montare una cinepresa telecomandata su una lastra che scorreva sopra un binario sotto il pavimento.”

Dal momento che in varie circostanze la lunghezza e la larghezza del corridoio sarebbero state riprese dalla cinepresa in tutta la loro maestosità, Pfister non poteva posizionare le luci tradizionali appese al soffitto.  Invece, afferma: “Abbiamo creato uno schema pratico di illuminazione usando le applique  e le luci appese e usando i variatori di luce che  mi hanno consentito molta elasticità.”

Oltre al corridoio, vi era anche una camera da letto girevole nell’albergo che ha presentato diversi problemi.  Corbould spiega: “La camera era più corta, ma avevamo solo due cerchi e il risultato è stato che il peso poggiava maggiormente su ogni cerchio.”

Nel disegnare gli interni dell’albergo,  Dyas ed il suo settore dovevano tener conto del fatto che ci sarebbero stati gli attori e gli stuntmen che lavoravano su tutte le superfici.  “E’ apparso subito evidente che se dovevamo avere persone che rimbalzavano in ogni angolo del set, le pareti dovevano essere costruite con dei materiali morbidi.” spiega Dyas.  “Per fortuna, esistono alberghi moderni che usano i pellami e le stoffe per rivestire le pareti, e quindi abbiamo deciso di usare tali materiali morbidi per ricoprire le imbottiture.  Inoltre ci siamo dovuti assicurare che oggetti come le maniglie e le luci non si rompessero così da non ferire nessuno.”  Joseph Gordon-Levitt e gli stuntmen hanno accolto tale notizia con entusiasmo in quanto erano alquanto preoccupati di ciò ed hanno discusso a lungo sul tipo di set girevole da usare per una delle scene d’azione più importanti del film.  Prima ancora di girare tali scene, Gordon-Levitt ha passato varie settimane ad addestrare ed a provare l’azione con il coordinatore degli stunt Tom Struthers e la sua equipe. Struthers commenta: “Normalmente, avremmo usato una controfigura per questo tipo di azione, ma quando un set è girevole, ti butta di qua e di là come una lavatrice e ci si può sentire molto disorientati.  Ma Joe è stato forte e molto disponibile.  Gli abbiamo insegnato ad utilizzare la parte superiore del corpo e i suoi muscoli centrali.  Ha lavorato molto ed i risultati sono stati straordinari.”

“Non sono mai stato così in forma.” afferma Gordon-Levitt. “Lo dovevo essere per forza per interpretare il ruolo e per mantenere l’equilibrio durante la scazzottata mentre saltavo da un piano ad un altro.   Per riuscirci, non dovevo pensare che il pavimento era il pavimento e il soffitto, il soffitto.  Invece dovevo pensare ‘Questo è il pavimento.  Ora questo è il pavimento.  E dopo ancora, ora questo è il pavimento.’  Il fatto era che il  ‘pavimento’ si muoveva in continuazione sotto di me.  Ho dovuto escogitare questi piccoli trucchi per riuscire a mantenere l’equilibrio.  E’ stata anche la parte più divertente perché non mi controllava nessuno;  ero solamente io che dovevo mantenere l’equilibrio.  Ma per i fili era tutta un’altra storia,” commenta riferendosi ad altre riprese che dovevano sfidare le leggi della gravità.

Esistevano due versioni del set del corridoio costruito a Cardington: uno che girava e un duplicato che era stato costruito verticalmente, in modo che la sua lunghezza diventasse la sua altezza, per  intenderci.  Gordon-Levitt ha dovuto indossare una imbragatura per le scene girate nel corridoio verticale come anche per quelle della camera d’albergo dove doveva agire sospeso in aria.  “In questo film io e la gravità ci siamo presi a pugni,” commenta scherzosamente l’attore “Ma mi sono divertito immensamente.  Sono riuscito a volare, e questo è stato sempre un mio sogno, e non solo mio.”

Nolan afferma,: “Ero felicissimo che Joe volesse fare tutto per conto suo, non appena ci è apparso evidente che era talmente abile da poterlo fare senza alcun pericolo.  E’ stato un grandissimo vantaggio fondere l’azione con il personaggio in quanto  ogni pugno, ogni calcio ed ogni azione rappresentano tutto  Joseph Gordon-Levitt nel ruolo di Arthur.”

“Credo che molto del successo di Christopher Nolan sia dovuto al fatto che egli riesce a creare un equilibrio perfetto tra l’aver studiato ogni dettaglio e il rimanere aperto all’improvvisazione e alla spontaneità.” afferma Gordon-Levitt.   “L’ho visto tutti i giorni quando nel bel mezzo di queste colossali  imprese tecniche, lasciava spazio agli attori per essere creativi e puntare sulla performance.”

Simulare l’assenza di gravità totale ha influenzato molto il lavoro del costumista  Jeffrey Kurland e del suo settore.  Kurland aggiunge: “I vestiti in quelle scene non potevano pendere verso il basso in assenza di gravità, non poteva sembrare che galleggiassero nell’aria.  Abbiamo dovuto infilare nei lacci delle scarpe del fil di ferro per essere sicuri che stessero dritti e incollare le cravatte degli uomini in modo che non svolazzassero.”

Anche per il corridoio verticale, il set che raffigurava la tromba dell’ascensore doveva sfidare ogni legge di gravità.  Usando la struttura che già esisteva a Cardington, la troupe ha costruito orizzontalmente la tromba dell’ascensore, in un muro continuo dell’hangar.  Pfister ha poi posizionato la cinepresa in modo da far apparire che l’ascensore si muovesse in su e in giù.  Per completare l’illusione ottica, i cavi dell’ascensore dovevano essere sempre tesi senza mai allentarsi.

Mettendo tutti ancora di più in crisi,  Corbould Dyas hanno ideato  un set per il bar dell’albergo costruito su un gigantesco giunto cardanico che ha consentito all’intera stanza di inclinarsi e di raddrizzarsi lentamente.  Corbould commenta: “Ho costruito molti set su giunti cardanici dove tutto doveva tremare per creare un caos totale.  In questo caso è stato diverso perché mentre tutta la piattaforma girava su se stessa, si vedevano i particolari delle bevande e dei lampadari che si muovevano all’unisono.  Siamo riusciti a raggiungere l’effetto surreale che Chris Nolan voleva.”

Dyas aggiunge: “E’ stato difficile far inclinare completamente una struttura così grande.  Sembrava un’altalena controllata da due pistoni che si alzavano e si abbassavano per far inclinare la piattaforma.  Credo che l’intero set si sia inclinato di circa 20 gradi che a parole non sembra poi così tanto….finché non provi a starci in piedi!”

DiCaprio conferma: “Nella scena, Cillian ed io dovevamo tenere una conversazione molto intensa mentre il set si inclinava.  Dovevamo reggerci in modo da non scivolare, ma non potevamo neanche reagire nel modo in cui avremmo reagito normalmente;  dovevamo essere molti concentrati.  Ti cambia la prospettiva in quel modo.”

Oltre a girare sul set di  Cardington, la troupe ha usato anche varie location a Londra e dintorni, comprese  la Galleria  Flaxman all’ University College London, dove Miles presenta Cobb AriadnePalazzo Farmiloe in stile Vittoriano dove è stato creato il laboratorio di Yusuf; e la hall in acciaio e vetro per una società di Gaming dove Arthur mostra il paradosso della Scala di Penrose ad Ariadne. Dyas afferma:“Abbiamo disegnato la scala secondo lo stesso stile di quella che già esisteva nel palazzo in modo da far sembrare che facesse parte dello sfondo.”


Parigi

Lasciata l’Inghilterra, la produzione si è poi spostata in Francia dove le scene comprendevano una conversazione molto importante tra Cobb e Ariadne in un bistrot di Parigi.  La location scelta è stata un piccolo fornaio che  Dyas ed il dipartimento artistico hanno trasformato in un delizioso caffè all’aperto.   Ad un certo punto, tutta la zona salta letteralmente in aria.  Girare la scena dell’esplosione ha richiesto una stretta collaborazione tra Corbould, Pfister e Paul Franklin.

Le autorità locali di Parigi non ci hanno accordato il permesso di utilizzare esplosivi veri, anche sotto stretto controllo.  Per questo Corbould ha dovuto usare azoto a pressione per creare l’effetto di una serie di esplosioni che fanno saltare in aria tutti i negozi e le bancarelle circostanti e in ultimo anche la caffetteria.  Corbould commenta: “Sapevamo che Leo ed  Ellen si sarebbero trovati nel bel mezzo delle esplosioni, per cui abbiamo costruito tutto con materiali ultra-leggeri.  Nonostante ciò, abbiamo eseguito innumerevoli prove affinché fosse tutto perfetto e io mi sentissi completamente sicuro.  Il giorno in cui abbiamo girato la scena, è stato come se ognuno di loro stesse in una zona sicura e protetta;  anche il bicchiere di carta sul loro tavolo non si è mosso.  E’ stata una ripresa eccezionale.”

Per garantire la perfetta riuscita della ripresa, la troupe di Pfister ha usato sei cineprese per filmare la scena da varie angolazioni.  Hanno filmato usando anche l’esposizione più alta e il direttore di fotografia spiega: “Chris Nolan voleva che le esplosioni venissero girate nel modo più rallentato possibile e secondo la luce esterna — ad  una velocità di circa 1,000 frequenze al secondo, maggiore di 40 volte rispetto alla velocità normale di una frequenza che è di  24 al secondo.   Chris non è mai stato un grande fan delle riprese al rallentatore, ma in questo film alcune scene dovevano per forza essere girate così.”

Le riprese ultra-rallentate hanno fatto sì che i detriti apparissero sospesi in aria.  Il dipartimento degli effetti visivi di Franklin ha poi aumentato la velocità delle scene.  “Abbiamo aggiunto successivamente altri detriti che volavano in aria -in particolare pezzi di calcinacci, vetro e altri oggetti che avrebbero rappresentato un pericolo per le persone sulla scena della location a Parigi.” commenta Franklin. Gli effetti visivi sono stati essenziali anche per completare le altre scene critiche in cui Ariadne scopre le infinite possibilità per costruire il mondo dei sogni, tra cui una scena sulle sponde della Senna dove Ariadne ricrea lo storico ponte dal nome Pont du Bir-Hakeim.


Tangeri

Senz’altro il luogo più esotico per il cast e la troupe di “Inception” è stato  Tangeri, in Marocco.  La città costiera ha sostituito la città di  Mombasa, dove Cobb incontra il miglior contraffattore nel campo, Eames, il quale a sua volta presenta  Cobb al chimico Yusuf.

Il cast e la troupe di “Inception” sono arrivati a Tangeri agli inizi di agosto e sono rimasti  immediatamente colpiti dal grande caldo estivo.  Nonostante il caldo torrido,  commenta Chris Brigham, “La cosa bella del Marocco è che in questo paese sono già stati girati molti film per cui hanno una troupe locale molto brava.  E’ sempre un grandissimo vantaggio trovarsi nelle location dove le troupe hanno esperienza di grandi produzioni e le persone si sentono a loro agio quando si girano dei film nel loro paese. ”

“Il Marocco è un paese di grande ispirazione visiva,” aggiunge Pfister.  “L’architettura è molto diversa, con strade e scorci che ci hanno permesso di girare delle scene bellissime.  E’ stata una vera festa per  i nostri occhi.”

Nolan afferma che aveva molti motivi di fidarsi dell’istinto del direttore della fotografia.  “Ho lavorato con Wally in molti film e so che ha un occhio straordinario.  Inoltre, era molto motivato dalla storia del film e non solo dal suo aspetto visivo.  Questo lo ha reso un grande collaboratore creativo e gli ha permesso di determinare come passare da una scena all’altra, come creare la progressione delle scene  per consentire  l’immersione totale del pubblico nel mondo del film.”

Una scena d’azione  -l’inseguimento a piedi mozzafiato- è stata girata negli stretti vicoli  della storica Grand Souk di TangeriJordan Goldberg racconta, “Cobb tenta di fuggire da persone che lo vogliono catturare o addirittura uccidere.  Quel giorno in particolare c’erano 45 gradi e scena dopo scena, Leo non perdeva un colpo.  Era totalmente concentrato sulla sua interpretazione ed ha creato un effetto incredibilmente reale.”

Per girare la scena dell’inseguimento, Pfister racconta che lui e Nolan hanno adottato  un tipo di riprese che hanno definito una sorta di “riprese guerriglia”.  “Chris ed io adoriamo questo metodo.  In alcune scene si può fare meglio che in altre, e l’inseguimento sicuramente  è stata una di queste, per cui alla fine abbiamo usato un misto:  siamo saltati dietro ad un veicolo AT con una cinepresa a mano e siamo volati attraverso le strade con Leo che correva dietro il veicolo;  abbiamo anche lavorato con la Steadycam; abbiamo filmato delle riprese in grandangolo dall’alto; e io ho persino girato a piedi, mentre correvo all’indietro con la cinepresa sulla spalla tentando di tenere tutto a fuoco.”

Tra le altre scene filmate in Marocco vi è stata anche la rissa nel mercato principale di Tangeri.  Tale scena è stata girata in tre sezioni con vari stuntmen che facevano parte dell’unità effetti speciali di Chris Corbould e anche con molte comparse locali.  Hanno distrutto quasi tutto, ma con la massima sicurezza ed il risultato è stato perfetto,” commenta Struthers.


Los Angeles

Attraversando l’Atlantico, le riprese di  “Inception” sono proseguite a Los Angeles dove alcuni set sono stati costruiti in uno studio della Warner Bros., inclusi gli interni delle camere del castello in stile Giapponese di Saito.  Il set più bello è stato quello della sala da pranzo con le pareti decorate in oro ed il soffitto coperto da centinaia di lampade.   Guy Hendrix Dyas commenta,:“Le pareti della sala da pranzo si basano sui disegni di pini e falchi ispirati al Castello Nijō costruito intorno al 1603.  Ma i set non volevano essere una riproduzione storica, dovevano comprendere anche altri tipi di architettura Giapponese e influenze Occidentali.  Sono una fusione di vari stili  che danno un senso generale della cultura Giapponese, più di rappresentare uno stile specifico.”

Un altro elemento di design influenzato dalla cultura Giapponese è stato lo smoking che Jeffrey Kurland ha creato per  SaitoKen Watanabe racconta: “Con questo smoking, Jeffrey ha voluto evocare il senso del kimono giapponese, per cui ha unito la moda occidentale con quella orientale in un modo molto inusuale e interessante.  Tutti i vestiti che ha creato per me avevano una silhouette bellissima.”

Thomas afferma: “Jeffrey Kurland ha svolto un lavoro straordinario con i costumi per il film. “Non è stato preso nulla nei negozi;  ogni capo di abbigliamento è stato creato per rappresentare volutamente l’estensione del personaggio che lo indossava -dai vestiti tradizionali di sartoria e dalle scarpe eleganti  di Arthur al guardaroba più estroso di Eames. Sono rimasto particolarmente colpito da quello che Jeffrey è riuscito a creare  con il costume di Mal, per esempio il meraviglioso abito lungo e fluente che indossa nella sua prima scena.  Lei è la femme fatale ed il suo guardaroba riflette proprio tale aspetto .”

I set del  castello Giapponese comprendono anche una magnifica sala a due livelli con soffitti a travi, grandi finestre e scalinate in legno massiccio che portano ai piani  superiori prospicienti la sala.

Corbould aggiunge: “Era un set veramente bello.  A volte mi dispiace per gli scenografi perché costruiscono dei set fantastici…che il più delle volte vengono distrutti,” commenta.

“Questo è stato il nostro tormentone.” Dyas risponde.   “Le persone che lavorano con me fanno tanto per costruire in modo meticoloso dei set stupendi e poi arriva Chris e fa saltare tutto in aria.  Ce l’ha rifatto a  Calgary…ma è talmente bravo in questo che come faccio a lamentarmi?”

Per non smentirsi, la troupe di Corbould, compreso il coordinatore degli effetti speciali Scott Fisher, ha allestito il set in modo che potesse crollare e culminare in torrenti d’acqua che si schiantano sui finestroni.  Per inondare il set, hanno usato degli spruzzi d’acqua pressurizzati, precisamente 12 su ogni lato.  Corbould spiega: “Li abbiamo sparati in sequenza in modo da avere una progressione d’acqua che venisse gettata dal retro della stanza fino alla zona anteriore.”

Le unità degli effetti speciali hanno creato anche un altro tipo di acquazzone che doveva caratterizzare un emozionante inseguimento tra diverse macchine nelle strade del centro di Los Angeles.  Per produrre la pioggia battente, la troupe ha posizionato degli spruzzatori sui tetti dei palazzi circostanti.  “E’ stato molto più di una pioggerellina!” afferma Corbould.  “Tutti sul set sono stati inzuppati d’acqua per tutta la giornata, compreso Chris, che stava lì in mezzo a tutti.  Ha dato l’esempio a tutta la troupe.”

Emma Thomas afferma: “La filosofia di Chris è che se chiede agli attori e alla troupe di fare qualcosa, anche lui deve fare la stessa cosa.”

Il problema più grosso nel filmare la pioggia torrenziale a Los Angeles è stato rappresentato dal fatto che la stagione invece presentava giornate tipiche senza una nuvola, e questo  ha creato alcuni problemi per la luce.    “Dopo settimane di preghiere affinché si formassero delle nuvole,” scherza Pfister, “finalmente mi sono arreso e ho iniziato a studiare per capire come avrei dovuto girare con la luce del sole.  Mi ha molto aiutato Ray Garcia, il mio fantastico  capo macchinista che ha tracciato la rotta del sole per quel giorno e poi usando piattaforme aeree e persone dislocate sul tetto, ha allestito una serie di bandiere nere che continuavano a bloccare il sole mentre ci spostavamo.  E’ stato un sistema molto efficiente. ”

La pioggia non è stata l’unica nota stonata in quel giorno al centro di  Los AngelesNolan e la troupe sono riusciti a portare un treno merci in mezzo alla strada.  Il regista commenta: “Per la scena col treno era importantissimo che tutto fosse perfetto in quanto era un’immagine surreale, ma che doveva apparire reale.  Si trattava di posizionare un treno in corsa al centro di una strada della città dando al tutto un aspetto reale e la scena si concludeva con il treno che si schiantava contro le macchine.  E’ quel tipo di effetto speciale spettacolare che credo riesca a portare un film d’azione ad un livello superiore ed a renderlo mozzafiato per il pubblico.  Nonostante l’azione fosse molto spettacolare, si doveva comunque basare su cose con le quali il pubblico si potesse identificare.  Poi era necessario esagerare il tutto circa mille volte in più,” continua ridendo.

Essendo molto lontani dai binari, non era fattibile portare un vero treno sulla strada, per cui Tom Struthers ha avuto la brillante idea di installare il motore del treno sul telaio di un trattore.  L’asse più grande che è stata trovata era comunque troppo corta.  Il coordinatore dei veicoli Tyler Gaisford racconta: “Abbiamo allungato il telaio e il motore e poi abbiamo aggiunto un pannello strutturale in acciaio e rinforzato le sospensioni per poter reggere il peso maggiore che alla fine era di circa 25,000 libbre.”

Il treno è stato ideato per sembrare la copia di un treno merci.    Dyas commenta: “Alcune parti del nostro treno sono state realizzate con stampi di fibre ottiche presi da parti vere di un treno in modo che tutto apparisse reale.  Poi è stato necessario abbinare le parti ai colori ed al design giusto.”

Costruire il treno è stata una cosa, ma guidarlo è stata tutt’altra cosa.    Gaisford spiega: “Ogni volta che si ha un veicolo lungo 60 piedi, largo 10 e alto 14, si hanno sempre dei problemi nel maneggiarlo.  Inoltre il raggio di sterzata era completamente assente.  Il conducente non aveva alcuna visibilità perché avevamo costruito la struttura intorno alla cabina, per cui alla fine abbiamo messo dei piccoli schermi all’interno e con delle cineprese, sul retro, avanti e ai lati, il conducente riusciva bene o male ad orientarsi.”

Il conducente era Jim Wilkey, lo stesso che ha guidato il camion e compiuto quell’indimenticabile volo in “Il cavaliere oscuro.”  “E’ il migliore.” dice Struthers semplicemente.

Un altro veicolo più tradizionale che assume un ruolo centrale nella storia è il furgone bianco che trasporta i protagonisti del film attraverso scene d’azione mozzafiato.  Gaisford spiega: “Abbiamo usato 13 furgoni durante tutte le riprese ed ognuno è stato modificato per il modo in cui doveva essere utilizzato: in interno o in esterno, per scene sott’acqua o nella scena girevole.”

Il furgone usato per la scena della rotazione è stato montato su una piattaforma girevole con gli attori bloccati da cinture.  Struthers racconta: “Ognuno aveva un’imbragatura fissata su cinque punti sotto gli abiti, come un corridore di gare di NASCAR, per cui  erano al sicuro e anche comodi.  Si sono molto divertiti:  dopo il primo giro, erano pronti a rifarlo.”

Ellen Page conferma: “Tutti gli stunt che ho interpretato in questo film erano straordinari.  Adoro questo tipo di cose.  Mentre giravamo le riprese, continuavo a pensare che non vedevo l’ora di vedere tutte le scene montate, sarebbe stato molto emozionante e speravo che anche il pubblico si divertisse quanto me.”  Uno dei furgoni è stato preparato in modo speciale per andare sott’acqua.  “Abbiamo tolto il motore,  la trasmissione e tutti i liquidi.  Poi abbiamo lavato l’interno a vapore per eliminare ogni tipo di  contaminante per motivi ambientali.” afferma Gaither.

Altre location a Los Angeles hanno incluso un magazzino al centro di Los Angeles che è stato usato come il laboratorio di Parigi per Cobb e la sua squadra;  il serbatoio dell’acqua agli Universal Studios; il porto di San Pedro; ed una zona che si trova a  Palos Verdes, dove sono stati costruiti parte degli esterni del castello di Saito.


Calgary

A Calgary, in Canada, l’ultima tappa delle riprese è stata effettuata su una montagna vicino Banff.  Il location manager aveva scoperto un luogo sciistico chiamato  Fortress Mountain, che era stato chiuso.  Il fatto che fosse accessibile senza essere aperto al pubblico lo ha reso il luogo ideale per le riprese.  Le montagne maestose hanno contribuito a creare un paesaggio mozzafiato…in vari modi.  Dyas ricorda: “Mentre cercavamo le location, correvamo con le snowmobile e l’aria diventava sempre più rarefatta.  Ad un certo punto la guida ci ha detto:  ‘Dovete essere sciatori provetti o scalatori per salire sulle cime più alte.’  Loro non lo sapevano, ma non eravamo degli impavidi temerari!” scherza.  “Non appena ci ha detto questo, ho pensato,  ‘Oh no.  Perché ha dovuto dirci questo?’  Immediatamente Chris è diventato come  Shackleton: ‘Bene!  Verso la vetta!’  E’ stato esilarante.  Siamo andati il più in alto possibile nei limiti di sicurezza della Fortress Mountain, ma per Chris è stato importante perché voleva quello sfondo naturale così spettacolare.”

Alcuni mesi prima dell’inizio delle riprese sulla Fortress Mountain, la troupe ha iniziato a costruire un’imponente ed austera struttura multi-livello che sembrava una vera e propria fortezza.  Le temperature glaciali hanno rallentato il lavoro della troupe in quanto “nel momento in cui si apriva il barattolo, la vernice si congelava immediatamente.”  racconta Dyas.  “Hanno dovuto costruire un capannone dove potevano riscaldare una zona abbastanza grande per potervi dipingere.  E poi hanno dovuto continuare a spostarlo man mano che si girava.”

A causa dei limiti imposti dalla location, è stato inoltre impossibile usare le macchine tradizionali per le costruzioni.  Senza alcun accesso ai macchinari pesanti, la troupe ha dovuto costruire l’intera struttura a mano.  Inoltre, nonostante l’apparenza esteriore, non è stato usato alcun tipo di cemento per costruire la fortezza.  Infatti, è stata costruita con materiali naturali per evitare che ci fossero impatti sull’ambiente.

Una volta completato il set, mancava solamente una cosa.  Thomas racconta: “Una settimana prima di partire per il  Canada per filmare una scena con la neve, abbiamo avuto notizia che non aveva ancora nevicato.  Chris allora ha ideato un piano B nel caso in cui non avessimo trovato la neve, ma non sarebbe mai stato come avere la neve naturale.  Improvvisamente, due giorni prima del nostro arrivo, ha iniziato a nevicare pesantemente.  Ma bisogna stare attenti a ciò che si desidera ardentemente, perché da quel momento in poi non ha più smesso.”

Oltre alla neve, venti taglienti attraversavano il luogo creando condizioni di forte  inagibilità.  Nonostante ciò, i cineasti hanno usato quell’atmosfera particolare a loro vantaggio.  Pfister afferma: “Quando le condizioni sono così avverse, l’unica cosa da fare rimane approfittarne.   Sono diventate parte della fotografia.”

Nolan concorda: “Faceva un freddo inimmaginabile e spesso abbiamo girato in vere tormente di neve, ma credo che il valore aggiunto  per le scene sia stato incalcolabile.    Girare con un contesto intorno che esiste veramente dà un senso di realtà a tutto quello che fai.”

Molte scene d’azione girate a Calgary sono state effettuate sugli sci, il che voleva dire che gli attori dovevano saper sciare.  Tom Hardy ricorda: “Chris mi ha chiesto se sapevo sciare e per un attimo ero tentato di dirgli di si, come avrebbe fatto qualsiasi attore nella stessa situazione: ‘Allora,Tom, sai andare a cavallo?  Certamente.  Sai guidare un aereo?  Ma certo.  Sai sciare?  Si, come un professionista,” risponde scherzosamente.  “Ma non ho risposo in questo modo perché in realtà non avevo mai sciato in vita mia e si sarebbe scoperto immediatamente non appena avessi messo gli sci ai piedi.”

Nolan conferma: “Tom non mi ha mai detto che non sapeva sciare.  Ma quando gli ho chiesto se sapeva sciare, c’è stata una lunga pausa e questo ti fa capire che in quel momento la persona sta decidendo se dire o no la verità …e io l’ho interpretato come un no.  Allora Tom è andato in Canada prima di noi ed ha preso delle lezioni intensive di sci.  Alla fine era diventato bravino il che ci ha aiutato molto.”

Gli sciatori che hanno fatto parte del team di stuntmen di  Tom Struthers dovevano essere tutti esperti.  Tom è riuscito a raggruppare alcuni degli sciatori più bravi, compresi due sciatori estremi.  Struthers commenta: “C’era Ian McIntosh, che si guadagna da vivere sciando sulle valanghe e saltando da cento piedi dai ghiacciai.  E’ stato incredibile.”

Nolan e Pfister si sono avvalsi di sciatori esperti per le riprese d’azione sia per lo sci alpino che per quello di fondo.  Il direttore della fotografia racconta: “L’85 percento circa delle riprese girate a Calgary sono state realizzate con cineprese a mano.  Io ho girato alcune scene sugli sci, ma sono uno sciatore dilettante ed era difficile per me scendere per quelle piste, tanto più con una cinepresa in mano.  Abbiamo portato Chris Patterson, che è specializzato in fotografia sciistica per film e pubblicità.  Siamo stati stupiti da quello che è riuscito a fare con la cinepresa.  Ha eseguito delle riprese veramente spettacolari.”

Sono state effettuate anche delle riprese aeree straordinarie con l’aiuto del pilota di elicotteri Craig Hoskins e del direttore della fotografia Hans Bjerno.   Entrambi avevano lavorato precedentemente con Nolan in  “Insomnia,”  “Batman Begins”  e “Il cavaliere oscuro.”  Commenta Pfister, “Tra il vento tagliente e la neve, abbiamo sfidato delle condizioni molto avverse ma siamo riusciti a realizzare  un lavoro straordinario.”

Nolan aggiunge: “Abbiamo vissuto vari estremi climatici, dal sole cocente alla pioggia incessante, a nevicate incredibili, ed è proprio questo che volevamo in questo film.  Abbiamo portato i nostri attori sulle vette innevate e sott’acqua, in giro per il mondo ed ognuno ha affrontato la sfida in modo straordinario.  Credo fermamente nel vivere pienamente la location e nell’affrontare l’ambiente.  E’ proprio questo che riesce a dare una grande credibilità all’azione del film.  Alla fine della giornata,  contribuisce a far credere al pubblico di aver  viaggiato in posti fino a quel momento  mai visti.”

Leonardo DiCaprio racconta: “Per gli attori, è stato veramente emozionante provare queste esperienze per la prima volta, come lo sarà anche per il pubblico.  Come gruppo, abbiamo intrapreso un viaggio epico, di scoperta e di continua sorpresa.  Credo che questo rappresenti la parte più emozionante del film -capire che esistono possibilità illimitate e che non sai mai veramente quello che può accadere nel futuro.”

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