Pubblichiamo gli estratti del Pressbook ufficiale di Robin Hood.
Ricreare il mondo dell’Inghilterra della fine del Medioevo Middle si sarebbe rivelato un compito piuttosto serio per la squadra tecnica dedita alla realizzazione di Robin Hood. Per il regista, che ha un’esperienza ventennale nella realizzazione dei film, tuttavia, niente sembrava impossibile—nemmeno girare col maestro della fotografia John Mathieson in una delle spiagge britanniche più grandi e più aperte tra tutte quelle esistenti …in condizioni climatiche molto aspre persino per le Isole Britanniche.
Lavorare ogni giorno utilizzando da cinque a dodici macchine da presa ha consentito a Scott e al direttore della fotografia Mathieson di filmare scene prestando attenzione ad ogni piccolissimo dettaglio; ed ha veramente consentito al regista di conferire al film quell’energia così tipica del suo modo di raccontare una storia. Avvalendosi dell’uso di tante macchine da presa, Scott ha anche consciamente evitato di affaticare troppo gli attori, cosa cruciale nella realizzazione di un film che richiedeva loro un già così grande sforzo fisico. Consapevole del fatto che avrebbero spesso indossato costumi ingombranti e scomodi, e che gran parte delle riprese sarebbero avvenute in condizioni climatiche sfavorevoli, al freddo e sotto la pioggia, Scott aveva deciso di girare ogni scena il minor numero di volte possibile.
Racconta la Blanchett, che ha visto il regista in azione per la prima volta in Robin Hood: “Ridley ama l’adrenalina e l’energia che gli vengono dal suo modo di girare. Vuole che sia buona la prima, e quindi non abbiamo fatto molte prove. Preferisce provare direttamente mentre gira, e utilizzando così tante macchine da presa, sa che poi può scegliere sequenza per sequenza e trovare ciò che vuole. Guardarlo all’opera è un’esperienza!”
A metà delle riprese, la produzione si è spostata nel Galles e sulla spiaggia di Freshwater Beach, nel West Pembrokeshire, per girare le epiche scene di battaglia in cui i francesi, al comando di Re Filippo, cercano di invadere l’Inghilterra e di reclamarne le terre. Si è trattato di un lavoro molto arduo e assolutamente centrale al film, e i realizzatori hanno messo insieme oltre 1500 tra attori e comparse per realizzare quelle scene.
La squadra ha girato una serie di scene molto complicate, utilizzano nove macchine da presa normali, una steadicam, una Wescam ed un elicottero per poter realizzare quanto progettato da Scott e Mathieson. “In Australia avremmo detto, ‘E’ più incredibile di Ben-Hur,’” racconta ridendo Crowe, “ed è esattamente quello che è stato per tutti noi”.
Naturalmente, un lavoro di tale portata prevedeva una serie di sfide notevoli, e la produzione ha dovuto affrontare una discreta serie di problemi per far approdare un esercito francese sulle coste del Pembrokeshire flagellate dal vento. Durante i primi giorni delle riprese il mare era estremamente mosso, e la squadra tecnica ha dovuto affrontare delle onde così alte per arrivare a largo che persino i più esperti marinai hanno sofferto il mal di mare. Pertanto è stato necessario costruire un molo portatile nella vicina Pembroke per realizzare alcune riprese.
Girare per due settimane in condizioni climatiche così impervie, in cui ad un’ondata di calore spesso seguivano piogge torrenziali, la squadra tecnica ha avuto il suo bel da fare, battagliando con la marea che cresceva di circa un metro al minuto. Significava spostare 1500 persone e 150 veicoli a nord di una spiaggia lunga quasi un chilometro.
Per gli attori nel ruolo dei Merry Men di Robin, tuttavia, le sequenze delle battaglie epiche sono valse lo sforzo. “Quando giravamo nel Galles, ogni giorno ero terrorizzato”, racconta ridendo Scott Grimes, che interpreta il focoso Will Scarlet. “C’erano più di 100 cavalli che galoppavano tutti insieme sulla spiaggia, e non avevamo idea di dove fossero state posizionate le macchine da presa. Sembrava veramente di essere in guerra. E’ stata un’esperienza incredibile”.
Little John, interpretato da Kevin Durand, ne conviene. “Cercare di spiegare al telefono ad un amico, o alla mia fidanzata via Skype, cosa facevamo ogni giorno, era un’impresa assurda. Lei mi diceva ‘Ho lavorato e poi sono stata in palestra. E tu cosa hai fatto?’ E io rispondevo, ‘Ho capeggiato una cavalleria di 130 cavalieri al galoppo su una spiaggia del Galles. Poi ho attaccato un gruppo di francesi uccidendone circa 17, e tutto prima di pranzo’. Come puoi raccontare un’esperienza simile? Ed è stato così per tutto il film. E’ stato fantastico”.
L’attore che interpreta il sanguinario Godfrey ha avuto anche lui la possibilità di farsi valere nelle scene di battaglia. Dopo aver tradito il suo amico più caro, il Re Giovanni ed essere passato dalla parte dei francesi, Godfrey deve affrontare Robin nella battaglia finale.
Mark Strong racconta che si è calato quasi troppo nel personaggio: “Mentre giravo il mio cavallo, davanti a me c’erano dozzine di uomini al galoppo attraverso un mare di francesi in ginocchio. In tutto quel caos, dovevo individuare i due coi quali dovevo battermi e colpirne uno alla testa e infilzarne un’altro nel costato mentre cadevano da cavallo. E’ stato un momento così esilarante. E una volta finito avrei dovuto fermarmi perché quello era tutto ciò che avevamo provato. Ma, visto che le macchine da presa stavano ancora girando, ho deciso di girare il mio cavallo e gettarmi nuovamente nella mischia, colpendo chiunque mi capitasse a tiro—compresi i miei uomini. La sete di sangue mi aveva contaminato”.
Robin Hood: Una storia mai raccontata
Robin Hood: La ricerca degli interpreti per un film d’azione e d’avventura
Robin Hood: Ricostruire il XIII Secolo
Robin Hood: Addestramento fisico
Robin Hood: Tutto su Russell Crowe
© RIPRODUZIONE RISERVATA