Robin Hood, tra magia e azione
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Robin Hood, tra magia e azione

In tv l'eroe inglese diventa protagonista di un anime giapponese con la sigla di Cristina D'avena e di un serial targato BBC. Nona puntata del nostro speciale Robin Hood, i film che hanno rifatto la leggenda

Robin Hood, tra magia e azione

In tv l'eroe inglese diventa protagonista di un anime giapponese con la sigla di Cristina D'avena e di un serial targato BBC. Nona puntata del nostro speciale Robin Hood, i film che hanno rifatto la leggenda

Il leggendario eroe britannico, che “rubava ai ricchi per dare ai poveri” tornerà sul grande schermo il 12 maggio con il nuovo film di Ridley Scott, Robin Hood. Una nuova trasposizione cinematografica del mito, che cercherà di far luce e dare un’origine al personaggio. Con lo speciale Robin Hood, i film che hanno rifatto la leggenda ripercorriamo le trasposizioni cinematografiche più memorabili del mito. Ecco la nona puntata…

Dopo la carrellata sulle pellicole che dal 1908 ai giorni nostri hanno maggiormente contribuito a creare l’icona cinematografica dell’arciere di Sherwood, ricordiamo gli “eventi” televisivi più popolari e significativi degli ultimi anni per il pubblico italiano. Negli ultimi anni, infatti, il mito di Robin Hood è stato rivisitato anche dalla televisione, che ha partorito due serie: un anime giapponese e un serial live-action made in UK, entrambi approdati anche in Italia con il titolo Robin Hood. Il primo, classe 1990, è un cartoon di 52 episodi (da 24 minuti l’uno) prodotto dallo studio di animazione giapponese Tatsunoko in coproduzione con la Mondo Tv. In Giappone viene  messo in onda a partire dal luglio 1990 sul network NHK BS2, mentre in Italia arriva l’anno successivo, prima su Canale 5 e successivamente su Italia 1. Il secondo (prodotto da Tiger Aspect Productions per la rete BBC One, che co-produce lo show con la BBC America) ha debuttato in Gran Bretagna, sulla BBC, nel 2006 ed è già arrivata alla terza stagione. Nel Bel Paese è approdato nel 2008 su Rete 4 e dal febbraio 2009 va in onda sul canale di Mediaset Premium Joi.

Robin Hood, la serie targata BBC in pillole

A dieci anni dal serial franco-americano in stile Hercules e Xena, Le nuove avventure di Robin Hood del 1997 (con protagonista, inizialmente, nei panni di Robin Hood Matthew Porretta, l’attore che ha interpretato il ruolo di Will Rossella O’Hara nel film Robin Hood: un uomo in calzamaglia di Mel Brooks), l’arciere di Sherwood torna in tv con la serie Robin Hood. Protagonista è un giovane attore irlandese, laureato alla Royal Academy of Dramatic Art, Jonas Armstrong. Spunto dello show sono le leggende più popolari sull’eroe inglese: Robin (Armstrong) torna in Inghlterra dopo aver combattuto durante le Crociate e trova la sua terra natale in balia dei soprusi dello sceriffo di Nottingham (Keith Allen) e Guy di Gisborne (Richard Armitage). Per risollevare le sorti del paese, Robin raduna un gruppo di ribelli, tra cui il suo migliore amico Much (Sam Troughton); Will Scarlett (Harry Lloyd) e Allan A Dale (Joe Armstrong), due ragazzi salvati da un’esecuzione; e Little John (Gordon Kennedy). Della banda fa parte anche Djaq (Anjali Jay), una ragazza saracena che si nasconde sotto l’alias del fratello morto. Salvare l’Inghilterra, però, non è l’unica aspirazione del giovane, che intende sposare Lady Marian (Lucy Griffiths), di cui era innamorato prima della partenza per la guerra. Il loro amore verrà contrastato da Gisborne, invaghito della donna…

Robin Hood, l’anime giapponese in pillole

Tra le trasposizioni animate del mito di Robin Hood, il pubblico italiano ricorda principalmente il cartoon Disney. Ma negli ultimi anni, anche un anime giapponese si è imposto nell’immaginario collettivo. Nel 1991 l’intrattenimento pomeridiano dedicato ai ragazzi delle reti dell’allora ancora Fininvest (dal 1993 Mediaset) ospita infatti la serie animata Robin Hood, dove i protagonisti della leggenda sono impersonati da ragazzini. Le prime puntate ruotano attorno a Lady Marian Lancaster e alle malefiche intenzioni del vescovo Hertfort: l’uomo vuole adottare la ragazza per impadronirsi delle sue ricchezze e soprattutto della misteriosa croce d’oro che porta al collo, una sorta di amuleto in grado di svelare il “tesoro del bosco”. La componente magica, infatti, è uno dei punti chiave di questa trasposizione, dove giocano un ruolo importante anche gli animali della foresta, che vivono insieme a Robin e ai suoi compagni. Nel 1995 un’altra serie animata, ma di minor successo, arriva in Italia su Raidue: Il giovane Robin Hood, prodotta da Hanna & Barbera e France Animation.

Jonas Armstrong (al centro), nei panni di Robin Hood, e la banda dei Merry Men della serie della BBC

Un’immagine dell’anime giapponese Robin Hood


Una clip in lingua originale tratta dalla serie tv della BBC. Si tratta di un momento cruciale nell’evoluzione della trama del serial. Chi non lo avesse acora fatto, ma volesse accingersi alla serie, tenga presente che il video potrebbe contenere uno SPOILER:

La sigla dell’anime giapponese, cantata in Italia da Cristina D’Avena:

Vai alla prima puntata dello speciale: Robin Hood, eroe muto

Vai alla seconda puntata dello speciale: Robin Hood, arriva il fascino di Douglas Fairbanks

Vai alla terza puntata dello speciale: Robin Hood, il primo kolossal

Vai alla quarta puntata dello speciale: Robin Hood, una volpe per Disney

Vai alla quinta puntata dello speciale: Robin Hood, l’arciere invecchia e Marian diventa monaca

Vai alla sesta puntata dello speciale: Robin Hood, arriva il principe dei ladri

Vai alla settima puntata dello speciale: Robin Hood, quando Uma non era ancora pulp

Vai all’ottava puntata dello speciale: Robin Hood, “un uomo in calzamaglia”

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