Speciale remake – La rinascita degli horror (parte 3)
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Speciale remake – La rinascita degli horror (parte 3)

Da Dracula a Freddy Krueger, dalla mummia alla bambina di The Ring: ecco come il brivido cambia faccia e continente…

Speciale remake – La rinascita degli horror (parte 3)

Da Dracula a Freddy Krueger, dalla mummia alla bambina di The Ring: ecco come il brivido cambia faccia e continente…

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Tra gli horror-remake, abbastanza riuscito è il ri-parto di Jason Voorhees, voluto ancora una volta dal regista di Transformers, ma diretto da Marcus Nispel. Venerdì 13, remake del 2009 dell’omonimo primo film (1980) della serie concepita da Sean S. Cunningham, è una sorta di sunto dei primi tre capitoli originali, che dà un backgound al mostro assassino: in particolare scopriamo come Jason abbia trovato la sua maschera (mentre inizialmente si cela sotto un sacco) e nuovi dettagli sui trascorsi della madre. L’incasso di 91 milioni di dollari ha convinto comunque Warners Bros. a produrre un sequel 3D, ancora in lavorazione. La coppia NispelBay, d’altra parte, aveva dato il suo meglio sei anni prima con il remake di Non aprite quella porta, realizzato con la consulenza (un denominatore comune per i remake dell’orrore più riusciti) del regista dell’originale (1974), Tobe Hooper. Il film non cambia l’ambientazione, che rimane quella degli anni Settanta, ma viene abbandonato lo stile documentaristico del primo in favore dell’azione e delle atmosfere di puro genere horror.

I remake horror più riusciti degli ultimi anni però sono senza dubbio due: L’alba dei morti viventi del 2004 (da Zombi del 1978 di Romero), firmato da Zack Snyder e Halloween di Rob Zombie (2007), che ha avuto anche la benedizione del creatore di Michael Myers, John Carpenter che realizzò il primo film della serie nel 1978. Il futuro regista di 300, Watchmen e Il regno di Ga’hoole è attento a non deludere le aspettative del pubblico, dandogli anche un quid in più: anziché brancolare, gli zombie di Snyder corrono… La rilettura di Halloween invece risulta vincente (tanto da portare a un nuovo sequel) grazie agli elementi prequel introdotti da Zombie: la psicopatia di Meyers, infatti, si evince dalla sua infanzia…

Come tutti i generi, naturalmente anche l’horror ha attinto a piene mani dalla cinematografia straniera. Il più popolare dell’ultimo decennio è senza dubbio The Ring (2002), remake targato Gore Verbinski del giapponese Ringu del 1998, divenuto in poco tempo un film-evento (che ha incassato oltre 249 milioni di dollari), tanto da meritarsi la parodia Scarie Movie 3 e varie citazioni nei serial tv dell’epoca, da The O.C. a I Simpson. Il film non apporta sostanziali cambiamenti e novità, ma adatta la trama dell’originale agli Usa, con la bella Naomi Watts come protagonista. L’attrice viene scelta nel 2007 anche da Michael Haneke per il remake shot-for-shot del suo Funny Games di dieci anni prima. Musa americana di Takashio Shimizu per il suo The Grudge (2004) – autoremake del giapponese Ju-on: Rancore (2000) dello stesso regista e prodotto da Sam Raimi -, è Sarah “Buffy” Michelle Gellar. Il film rimane ambientato in Giappone. Altro caso di rifacimento shot-for-shot di un horror straniero è Quarantena (2008), che ha riportato sul grande schermo il fenomeno spagnolo Rec (2007), con la protagonista del serial tv Dexter, Jennifer Carpenter. Trama, ruoli e nomi dei personaggi restano invariati.  I registi dell’originale, Balaguerò e Plaza, hanno portato sul grande schermo anche un sequel: Rec 2.

Il trailer di Ringu:

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